Una ricerca, eseguita dalla Yale School of Forestry and Environmental Studies, dimostra come il tasso di mortalità nella popolazione derivi dall’aumento del livello dell’ozono. Lo studio, finanziato dalla United States Environmental Protection Agency (Epa), è stato condotto su un arco temporale di 13 anni. Nella ricerca si delinea il legame esistente tra i cambiamenti del livello dell’ozono, che si verificano nel breve periodo, e il tasso di mortalità nelle 95 aree urbane, che da sole rappresentano circa il 40 per cento della popolazione Usa. Michelle Bell, una delle autrici dello studio, sostiene che, “riducendo di circa il 35 per cento la media del livello di ozono, sarebbe possibile salvare ogni anno 4.000 vite nelle aree prese come campione”. Ricordiamo che le prime fonti di inquinamento dell’ozono sono i veicoli, le industrie e le centrali elettriche. (f.ne.)
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