Ambiente

Aria condizionata addio, arriva il legno refrigerante

Un legno non legno, trasformato in un materiale innovativo, che promette di far risparmiare energia. Come? Raffreddando gli edifici e proponendosi come un’alternativa all’utilizzo dell’aria condizionata, non esattamente una scelta così green. Il nuovo legno refrigerante, presentato sulle pagine di Science, potrebbe ridurre i consumi energetici fino al 50% circa, spiegano i suoi ideatori.

Legno refrigerante: un materiale innovativo

Il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici sono tra i più elevati costi energetici individuali. Per questo, specialmente negli ultimi anni, sono stati diversi i tentativi di rendere più ecologico il mantenimento di una temperatura ottimale all’interno degli edifici, ricorrendo alla creazione di nuovi materiali per la loro costruzione. Solo un mese fa, per esempio, al congresso dell’American Chemical Society veniva presentato un legno trasparente capace di abbattere i consumi energetici assorbendo e rilasciando calore. In questo contesto si muove anche la ricerca su Science, che si concentra però sul raffreddamento degli edifici. In particolare si parla di raffreddamento radiativo passivo, un processo che mira a raffreddare una struttura riflettendo le radiazioni solari e dissipando l’energia termica senza consumare di energia.

Come è possibile ottenere questo risultato con il legno? Tian Li dell’Universityof Maryland e il suo team ci hanno provato comprimendo il legno privato della lignina, ottenendo un materiale con capacità refrigeranti. La completa delignificazione, infatti, accompagnata ad un processo di densificazione, non solo rende il legno più resistente, ma fornisce anche una superficie altamente riflettente e con un’alta capacità di emissione di radiazioni infrarosse. Tutto questo anche grazie alla riorganizzazione delle nano-fibre di cellulosa. Il flusso di calore che origina dal materiale supera l’irradiamento solare assorbito, favorendo i processi di raffreddamento radiativo, sia di giorno che di notte. Il legno refrigenerante, dal caratteristico colore bianco brillante, è ben otto volte più resistente della controparte naturale oltre che estremamente riflettente, è anti-graffio, resiste alla flessione e alla compressione.

Lo studio dagli Stati Uniti

I ricercatori hanno quindi cercato di capire che impatto potrebbe avere un materiale simile sui consumi energetici. Per farlo hanno utilizzato un modello con cui calcolare i potenziale risparmi nel consumo di energia derivante dall’uso del legno refrigerante per le superfici esterne degli edifici al posto dei rivestimenti di legno tradizionali, di 16 città degli Stati Uniti, rappresentative di tutte le zone climatiche del paese. Nei calcoli è stato preso in considerazione anche l’effetto delle strutture vicine sulle prestazioni energetiche, che vanno a ridurre la richiesta di energia grazie all’effetto dell’ombra. Secondo il modello messo a punto, le città con climi caldi e secchi sono quelle che hanno il maggiore potenziale di risparmio energetico per il raffreddamento. Mediamente i risparmi per raffreddare gli edifici con questo materiale potrebbero diminuire dal 20% al 50% circa.

I ricercatori pensano di poter ancora migliorare le prestazioni. I metodi di trattamento superficiale potrebbero per esempio aumentare la resistenza del legno raffreddante contro l’acqua, l’incendio, l’esposizione ai raggi ultravioletti, le muffe, e così garantire nel tempo una maggiore durata del rivestimento.

Riferimenti: Science

Giada Barbirato

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