L’epilogo dell’ecomostro

Ormai è un conto alla rovescia. Respinto l’ultimo ricorso giudiziario dell’impresa costruttrice Matarrese, l’ecomostro di Punta Perotti ha il destino segnato: alle 10.30 di domenica 2 aprile il primo dei tre palazzoni da 13 piani che hanno deturpato il paesaggio sul litorale barese salterà in aria, sotto i colpi di 300 chili di dinamite e 150 detonatori. L’abbattimento degli altri due edifici del complesso, 300 mila metri cubi di cemento a ridosso del mare, è previsto per i prossimi 23 e 24 aprile. Si tratta del più imponente abbattimento in area urbana avvenuto in Italia, che segna la fine di un’annosa vicenda iniziata nel 1995 con la costruzione della “Saracinesca”, un colossale ammasso di cemento che chiudeva l’orizzonte sul lungomare del capoluogo pugliese. Nel 1996 la magistratura dispone il sequestro degli immobili, considerati abusivi perché non rispettano la distanza minima dal mare stabilita per legge pari a 300 metri. Da allora è una battaglia che si combatte nelle aule di tribunali, fra cause, processi e ricorsi. L’ultimo dei quali, richiesto d’urgenza dall’imprenditore che ha costruito gli stabili per fermare il loro abbattimento, è stato giudicato “inammissibile” dal giudice Luigi Agostinaccio, e respinto il 30 marzo. Gli abitanti delle città, a cui si uniscono tutte le associazioni ambientaliste, cantano vittoria. E aspettano con ansia il momento del grande botto. L’evento sta avendo forte impatto anche su Web : il sito www.puntaperottivagiu.com promette la diretta livestreaming sul lungomare barese, mente www.perottipoint.it, anch’esso in collaborazione con l’associazione Legambiente, propone l’acquisto di appartamenti virtuali vista mare (10 euro per un monolocale, 20 per un bilocale e 50 una suite) il cui ricavato sarà destinato all’acquisto di alberi da piantare nella città di Bari. (da.c.)

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