Categorie: Ambiente

L’età segreta della foresta

Ogni boy-scout sa come si calcola l’età di un albero abbattuto: basta contare gli anelli nel tronco. Pochi invece sanno che questo metodo non funziona affatto per gli alberi delle foreste equatoriali. Gli anelli chiari nel legno di un ceppo si sviluppano nelle fasi di accrescimento rapido della pianta, quelli scuri rappresentano invece i momenti, come l’inverno o i periodi di forte siccità, in cui la crescita si arresta o rallenta fortemente. Gli anelli riflettono quindi l’alternarsi delle stagioni. Ecco allora che in una foresta pluviale, dove inverno e siccità sono parole straniere ed esiste un’unica “infinita” stagione, gli anelli degli alberi sono assenti o del tutto irregolari: per strano che sembri, gli studiosi stentano ad avere un’idea dell’età degli alberi della foresta.

Un grande passo avanti verso la soluzione del mistero è quello pubblicato questa settimana sulla rivista Nature. Jeffrey Chambers, Joshua Shimel, ecologi dell’Università della California, e Niro Higuchi, dell’Istituto Nazionale di Ricerca Amazzonica, Inpa, hanno chiesto in prestito ai fisici del Lawrence Livermore National Laboratory uno spettrometro di massa. Per datare col metodo del carbonio 14 venti alberi abbattuti da una compagnia di legname nei pressi di Manaus, capitale dello stato brasiliano di Amazonas.

Il risultato è sorprendente. Contrariamente a quanto si riteneva, la crescita degli alberi amazzonici è lentissima: le piante che superano il metro di diametro hanno un’età che va dai 200 ai 1400 anni, e il tasso di accrescimento del tronco varia, nelle tredici specie esaminate, da un minimo di un millimetro a poco più di sei millimetri l’anno.

La notizia, a parte il grande interesse scientifico che riveste, non è delle più allegre. Perché se da un lato il risultato dei tre ricercatori aiuterà a chiarire aspetti dell’ecologia delle foreste e del ciclo del carbonio in ambienti equatoriali, dall’altro ci dice che gli alberi che ogni giorno vengono abbattuti in Amazzonia sono plurisecolari. La foresta ha bisogno cioè di secoli o millenni, non semplicemente di decenni, per rigenerare i suoi alberi imponenti.

La conseguenza è che il sogno di sperimentare in Amazzonia un uso sostenibile del legname equatoriale si fa più lontano. Se gli alberi di taglia commerciale hanno un’età di molte centinaia di anni, ci sono solo due modi per prelevare legname dalla foresta senza compromettere il suo uso futuro: disporre di aree forestate enormi, oppure optare per ritmi di raccolta lentissimi. Opzioni entrambe estranee alla logica delle imprese e del mercato attuale.

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