Sospendere l’attività venatoria nelle zone limitrofe al Parco regionale Campo dei Fiori, in provincia di Varese, da giorni devastato dalle fiamme. E’ la richiesta che arriva dalla Comunità Montana Valli del Verbano e dalla LIPU per dare tregua alla fauna in fuga dagli incendi che dallo scorso 25 ottobre hanno distrutto 60 ettari di bosco nel parco. Roghi quasi sempre di origine dolosa, la cui propagazione è stata favorita dalla perdurante siccità e dal vento dei giorni scorsi.
Una vera e propria catastrofe per un’area naturale ricca di querce, castagni, abeti, tigli, frassini, faggi e aceri montani, e popolata da moltissime specie di rapaci – tra cui nibbio bruno, falco pecchiaiolo, poiana, sparviero, falco pellegrino – pipistrelli, presenti in varie specie nelle numerose grotte, e altri mammiferi, come cervi, volpi, tassi, caprioli. “Ci appelliamo all’amministrazione regionale affinché metta in atto i provvedimenti necessari a tutelare la fauna selvatica e gli ambienti naturali, sospendendo la stagione venatoria, che già non avrebbe neppure dovuto essere aperta date le condizioni di stress ambientale che perdurano da ormai tutta l’estate”, dichiara in una nota Gianfranco Gorla, Delegato della Lipu di Varese.
Dal 10 ottobre scorso l’emergenza incendi sta devastando il Piemonte: le squadre antincendio regionali e dei vigili del fuoco hanno dovuto affrontare più di 300 incendi. Una situazione aggravata in questi ultimi giorni dal forte vento caldo e secco che spira dalla catena alpina.
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