Categorie: Vita

L’ormone dell’amore aumenta l’attenzione

Lo conosciamo come “l’ormone dell’amore”, perché favorisce le interazioni sociali e i rapporti affettivi, ma l’ossitocina sembra essere fondamentale anche per il buon funzionamento del cervello. Secondo uno studio pubblicato su Natureinfatti, essa non solo riduce il rumore di fondo dei segnali cerebrali (l’analogo del ciacchericcio in un locale affollato), ma incrementa la potenza degli impulsi desiderati, ovvero delle informazioni di interesse, aiutandole ad emergere

Proprio tale incremento rappresenta la novità dello studio. “In base ai risultati precedenti, prevedevamo che l’ossitocina avrebbe attenuato i circuiti cerebrali in tutti i modi, riducendo sia il rumore di fondo sia i segnali desiderati. Al contrario abbiamo trovato che essa non solo riduce l’attività di fondo, ma aumenta anche la precisione degli impulsi”, spiega Richard W. Tsien, direttore del Neuroscience Institute all’Nym Langone Medical Center, tra gli autori dello studio. 

Il team di ricerca ha effettuato degli esperimenti su alcuni roditori, osservando come l’attivazione continua da parte dell’ossitocina di un particolare tipo di cellule nervose, chiamate “fast-spiking” (cioè “dal veloce impulso elettrico”, importanti per la riduzione del rumore di fondo), determina l’affaticamento delle sinapsi, che a loro volta rilasciano un minore quantità di GABA. L’effetto finale è che questo neurotrasmettitore attenua meno i neuroni adiacenti i quali a loro volta produrranno un segnale più pulito. “Il segnale più forte e il rumore di fondo ovattato nascono dalla stessa azione fondamentale dell’ossitocina e danno due vantaggi al prezzo di uno”, ha commentato Gord Fishell, tra gli autori del paper.

“I nostri esperimenti mostrano come le attività dei circuiti cerebrali possano essere affinate”, illustra Tsien, “e questa risintonizzazione dei circuiti cerebrali potrebbe essere d’aiuto anche nello studio dell’autismo”.
Alcune ricerche precedenti, infatti, hanno dimostrato che i bambini che ne sono affetti hanno livelli dell’ormone inferiori e che le mutazioni a carico del gene del recettore dell’ossitocina predispongono allo sviluppo del disturbo.

Riferimenti: Nature doi:10.1038/nature12330

Credits immagine: Grey cells/Flickr

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

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