Lumache killer dei laghi salati

La comune lumaca di mare non è così innocua come sembra. Ha un ruolo determinante nel prosciugamento senza precedenti dei laghi salati nel sud-est degli Stati Uniti. A puntare l’indice sul mollusco dalla conchiglia a spirale, è Brian Silliman, ricercatore alla Brown University di Providence con un articolo pubblicato su Science. Secondo lo studio, la siccità e l’invasione delle chiocciole di mare, divoratrici di piante erbacee palustri (Spartina alterniflora), sono i responsabili della morte su larga scala dei laghi salati. Gli ecologi ritenevano che lo stress del suolo, troppo salato e privo di ossigeno, fosse il principale killer di questo critico habitat marino. In realtà queste difficili condizioni del territorio aprono la strada all’azione devastante delle lumache, che trasformano i laghi in pozze di fango. I ricercatori hanno studiato oltre 1.200 chilometri della Georgia e della Luisiana, stimando la presenza di più di 1.500 lumache per metro quadro. Gli studi, combinati con l’analisi dei modelli, rivelano una forte interazione tra la siccità e la pressione esercitata dalle lumache, entrambi potenzialmente legati all’impatto antropico. I risultati potrebbero chiarire i ruoli dei vari fattori che portano alla degradazione e al collasso di questi ambienti e fornire indicazioni per la conservazione e la gestione anche dei sistemi litorali nordamericani. (ti.m.)

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