Madagascar, il paradiso della biodiversità

“Uno dei più grandi misteri irrisolti della storia naturale”. È così che gli scienziati hanno definito l’incredibile numero di specie endemiche animali e vegetali presenti in Madagascar. Adesso uno studio pubblicato su Science fornisce la prima teoria convincente riguardo alla presenza di un così alto numero di specie sull’isola. La ragione è legata alla sua storia climatica e all’andamento dei fiumi. Secondo gli scienziati infatti la particolare conformazione dei bacini idrografici dei fiumi del Madagascar contribuisce a creare delle enormi barriere geologiche tra le diverse aree. Le specie animali e vegetali vengono quindi a trovarsi isolate in enormi bassipiani. Si avvierebbe così il processo di speciazione, ovvero il processo di formazione di nuove specie. Nell’elaborare la teoria gli autori hanno analizzato i fiumi e i bacini imbriferi del Madagascar nel contesto dei mutamenti paleoclimatici avvenuti sull’isola durante l’era terziaria e quaternaria. Durante i periodi di clima freddo e secco gran parte del territorio era coperto da ghiacciai ma le aree ad alta quota erano decisamente più umide rispetto ai bassipiani. Per questo motivo molte popolazioni di animali tendevano a spostarsi in alta quota, preferibilmente lungo il corso dei fiumi, mentre altre tendevano a racchiudersi in piccole aree di pianura sfruttando le sorgenti d’acqua a bassa quota. E proprio da queste piccole popolazioni, secondo gli scienziati, si svilupparono nuove specie. “I bacini idrografici dei fiumi con le loro sorgenti a bassa quota”, spiegano gli autori, “erano zone di isolamento e perciò portarono alla speciazione di taxa endemici”. (s.m.)

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