Le bugie hanno le gambe corte, anzi cortissime se pronunciate in presenza di chi ha perso l’uso della parola per un danno dell’emisfero cerebrale sinistro. Potrebbe sembrare una curiosità, invece è il risultato di uno studio pubblicato sull’ultimo numero di Nature e condotto dai ricercatori del Massachussets General Hospital, dell’Università della California e della Rutgers University. Utilizzando filmati di volontari che in un caso mentivano e in un altro dicevano la verità, gli autori della ricerca hanno visto che le persone colpite da afasia riuscivano a scoprire il “videotape bugiardo” nel 73 per cento dei casi quando si basavano sulle sole espressioni del volto, e 60 volte su cento utilizzando anche le modificazioni del tono di voce. Gli altri invece – uomini e donne in perfetta salute o con danni a carico dell’emisfero cerebrale destro – erano in grado di scovare la menzogna 50 volte su 100 osservando solo la mimica facciale dell’improvvisato attore, e 45 volte su 100 ascoltando anche la sua voce. (t.s.)