Malattia a tre facce

La presenza di sintomi diversi associati alla schizofrenia ha una spiegazione: si tratta di differenti sottotipi di malattia. E’ quanto riportato in uno studio pubblicato su Neuropsychology. La scoperta di un team di neuroscienziati guidati da Bruce Turetsky, dell’University of Pennsylvania Health System. I ricercatori hanno preso in esame 116 pazienti a cui era stata diagnosticata la schizofrenia e 129 individui come gruppo di controllo e li hanno sottoposti a test di apprendimento e a un’analisi dell’anatomia del cervello grazie a sofisticate tecniche di diagnostica per immagini. E così hanno rilevato che i pazienti potevano essere suddivisi in tre gruppi in base ai diversi profili patologici evidenziati. Due di questi presentavano disturbi ben distinti, tali da essere ricondotti a differenti sottotipi, corticale o subcorticale; mentre il terzo comprendeva pazienti con sintomi leggeri dell’uno o dell’altro tipo. La definizione dei sottotipi si basa sul fatto che sintomi diversi sono correlati con difetti in aree cerebrali differenti. In particolare, nel tipo corticale i pazienti mostrano difficoltà nel linguaggio e nella memoria associate ad anomalie nei lobi temporali; gli individui affetti dal sottotipo subcorticale, invece, hanno problemi cognitivi e motori e presentano infatti una riduzione nel lobo frontale, l’area deputata a queste funzioni. Questo studio sarà utile, secondo gli scienziati, per una diagnosi più precisa della schizofrenia e per identificarne le cause. Grazie alla conoscenza dei diversi sottotipi, potranno inoltre derivare trattamenti specifici per i diversi casi. (v.n.)to nucleare, il che, garantiscono i ricercatori, rende sicuro l’uso della pila. (f.to.)

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