Molti oggetti substellari, cioè intermedi fra stelle e pianeti, potrebbero avere una massa doppia di quanto previsto dai modelli teorici. Lo sostiene una ricerca pubblicata su Nature da un gruppo di studiosi guidati da Laird Close, dello Steward Observatory dell’Università dell’Arizona. I ricercatori hanno esaminato la stella AB Dor A, sospettata da tempo di far parte di un sistema binario, ma la cui “stella compagna”, chiamata AB Dor C, essendo molto vicina alla principale e 100 volte più debole, era sfuggita anche alle rilevazioni del telescopio orbitante Hubble: è stata fotografata solo nel febbraio 2004, grazie a un nuovo apparecchio creato per la ricerca di pianeti extrasolari e usato sul Very Large Telescope dello European Southern Observatory, in Cile. Sulla base di queste osservazioni è stato possibile calcolare con precisione la massa della compagna, e il risultato è sorprendente. “La teoria prevedeva che questo oggetto avesse una massa pari a circa 50 volte quella di Giove”, spiega Close, “ma la teoria non è corretta: è fra 88 e 98 volte la massa di Giove.” Questa scoperta costringerà gli astronomi a riconsiderare la massa degli oggetti substellari noti: in particolare vari pianeti isolati (non orbitanti attorno a nessuna stella) scoperti recentemente potrebbero essere in realtà nane brune, e a loro volta molti oggetti classificati come nane brune potrebbero essere piccole stelle. (p.g.)