Batteri “superbugs” isolati nell’acqua potabile di Nuova Delhi

    Con il termine “superbugs” vengono nominati tutti quei batteri che, grazie al gene NDM-1 (New Delhi Metallo-β-Lattamasi), sono in grado di sintetizzare un enzima che li rende resistenti a tutti gli antibiotici β-lattamici in commercio, compresi quelli di ultima generazione: i carbapenemi.

    Questo gene è stato isolato per la prima volta nel microrganismo Klebsiella pneumonia nel 2008 in un paziente svedese di origine indiana. A causa degli spostamenti su scala mondiale della popolazione che contribuisce alla trasmissione dei “superbugs” tra pazienti e del trasferimento del gene NDM-1 ad altri ceppi batterici, anche di generi differenti, sempre più frequentemente sono isolati microrganismi che presentano questa forma di resistenza.

    Finora la maggior parte dei batteri con questi geni era stata isolata da pazienti che avevano frequentato ospedali, ma recentemente i “superbugs” sono stati trovati anche in pazienti che non avevano ricevuto nessun trattamento ospedaliero.

    Questo ha spinto Tim Walsh e i ricercatori della School of Medicine della Cardiff University (Galles, UK), che sono stati i primi a isolare il gene NDM-1, ad analizzare la flora batterica ambientale alla ricerca di microrganismi che avessero questo gene nel loro DNA.

    Nello studio pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, i ricercatori gallesi spiegano di aver prelevato, tra il 26 settembre e il 10 ottobre del 2010, 50 campioni di acqua potabile e 171 campioni di acque di filtrazione (rivoli e pozzanghere) a Nuova Delhi; mentre a Cardiff hanno prelevato 70 campioni di acque di depurazione dall’impianto di trattamento delle acque reflue comunali. Questi campioni sono stati prima analizzati da un punto microbiologico per verificare la composizione della flora batterica; successivamente tutti i batteri isolati sono stati analizzati con tecniche di biologia molecolare per determinare quali contenessero il gene NDM-1. Al termine di questi test è emerso che in due campioni di acqua e in 51 campioni di acque di filtrazione erano presenti batteri portatori di questo gene, mentre nei campioni di Cardiff nessun microrganismo aveva il gene NDM-1.

    In totale le specie “superbugs” erano 14 (2 nell’acqua potabile e 12 nelle acque di filtrazione), di cui 11 sono state isolate per la prima volta in questo studio. Tra queste c’erano anche un ceppo che causa il colera (Vibrio cholera) e uno che è responsabile della dissenteria (Shigella boydii).

    Questi risultati sono la prima evidenza della diffusione ambientale del gene NDM-1, che finora si pensava limitata all’ambito ospedaliero.

    Conclude Walsh: “Questo è un problema urgente di salute pubblica. Abbiamo bisogno di studi ambientali simili in altre città in India, Bangladesh e Pakistan per stabilire come questi batteri resistenti si diffondono”.

    Credit immagine: Martin Cathrae / Flickr

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here