Quando si parla di ambiente, emissioni e riscaldamento globale, Kyoto viene in mente per il famoso trattato internazionale, ma chissà che non diventi famosa anche per l’invenzione di un materiale promettente che cattura le molecole di anidride carbonica. Quello che infatti i ricercatori dell’università di Kyoto, in collaborazione con Tokyo e la cinese Università normale di Jiangsu, hanno sviluppato e raccontato su Nature Communications è una struttura metallo-organica fatta di ioni di zinco e componenti organiche capace di riconoscere selettivamente la CO2, catturarla e renderla riutilizzabile per la produzione di prodotti chimici.
L’idea non è nuova e i primi tentativi per intrappolare l’anidride carbonica volatile e contrastare così il cambiamento climatico risalgono al 1999. Solo all’inizio di quest’anno una ricerca australiana ha sviluppato una tecnologia che catalizza CO2 grazie a un metallo liquido e la trasforma in carbonio solido, che potrebbe essere utilizzato per una nuova generazione di batterie.
In questo caso però il materiale-cattura CO2 è precisamente un polimero di coordinazione poroso, abbreviato Pcp. Ha una componente organica, una struttura molecolare a forma di elica. Quando le molecole di CO2 si avvicinano, l’elica ruota, facendo da setaccio capace di intrappolare solo l’anidride carbonica. Il polimero funziona più volte e anche dopo 10 cicli di reazione è ancora efficiente nel catturare la CO2. Come hanno testato i ricercatori con l’analisi a raggi X, il polimero è inoltre in grado di fare il suo lavoro dieci volte meglio di altri materiali.
Ma la questione resta poi cosa fare dell’anidride catturata. In questo caso può essere utilizzata per produrre poliuretano un materiale largamente usato (ma non proprio verde) per esempio nella fabbricazione dei vestiti e degli imballaggi. “Uno dei modi più verdi di catturare l’anidride”, racconta Susumu Kitagawa, chimico dei materiali all’università di Kyoto, “è quello di riusarla per esempio per i carbonati ciclici, prodotti chimici di alto valore che vengono usati nel settore petrolchimico e in quello farmaceutico”.
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