Meglio una balena viva…

Segna qualche punto a favore dei cetacei la riunione annuale della Commissione Baleniera Internazionale (IWC), conclusasi la notte scorsa ad Anchorage, in Alaska. Per cominciare, è stata ribadita la moratoria sulla caccia commerciale, sancita dalla Convenzione di Washington (Cites), con 37 voti  a favore e soli 4 contrari: un esito non scontato visto che nella precedente riunione i paesi pro-caccia (Giappone, Norvegia e Islanda in testa) avevano ottunuto una maggioranza, seppur risicata. Lo stesso Giappone, inoltre, ha subito la bocciatura, con 40 voti contrari e 2 a favore, del suo cosiddetto “programma di ricerca scientifica” con il quale giustifica l’uccisione di centinaia di esemplari all’anno, che poi finiscono nei piatti dei migliori ristoranti nipponici, come ampiamente documentato.

Analoga maggioranza ha invece approvato una risoluzione che sottolinea l’importanza delle attività umane non letali per i cetacei, come il whale watching. E un piccolo passo avanti ha fatto anche la proposta dell’istituzione di un Santuario nell’Atlantico Meridionale che, pur mancando la maggioranza necessaria per l’approvazione (3/4 dei 77 paesi votanti), ha ottenuto quella assoluta  di 39 a 29. A fare la differenza, rispetto alle precedenti edizioni, è stata l’ingresso nella Commissione di nuovi paesi che, come Grecia e Cipro, si sono schierati contro la caccia. 

Ma non mancano le noti dolenti. Il comitato scientifico dell’IWC ha infatti appreso della probabile estinzione del delfino di Baiji (Lipotes vexillifer), cetaceo di fiume della Cina, a causa della distruzione dell’habitat e delle catture accidentali, e di quella imminente della Vaquita (Phocoena sinus), il più piccolo cetaceo del mondo, che si trova solo nel Golfo della California. (m.b.)

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