Avere più di 11 nei sul braccio potrebbe essere una spia di un più alto rischio di sviluppare un tumore della pelle. Lo sostiene uno studio del King’s College di Londra, secondo cui il numero di nei può evidenziare un più alto pericolo di sviluppare un melanoma rispetto alla media, essendo quelli sul braccio un ottimo indicatore di tutti quelli presenti sul nostro corpo. Più se ne hanno, più cresce la probabilità che qualcuno possa diventare maligno: secondo un calcolo statistico se i nei totali sono più di 100, il rischio aumenta di 5 volte.
Lo studio, pubblicato sul British Journal of Dermatology, ha esaminato per otto anni 3694 gemelle in Gran Bretagna, raccogliendo informazioni come il tipo di pelle, nei e lentiggini presenti sul loro corpo. Dopo aver analizzato 17 zone diverse del corpo, gli esperti hanno scoperto che il braccio destro è la zona più “predittiva”, ovvero che permette di stabilire con una maggiore probabilità il numero totale di nei di una persona. Infatti, le gemelle con più di 7 nei sul braccio destro presentavano un rischio di 9 volte maggiore di averne su tutto il corpo più di 50, e quelle con più di 11 avevano più possibilità di superare il centinaio. Una percentuale tra il 20% e il 40% dei melanomi si ritiene possa avere origine da un neo preesistente, quindi averne più di 100 può aumentare il rischio, fino a cinque volte rispetto al normale, sostengono i ricercatori.
“I risultati del nostro lavoro”, ha spiegato Simone Ribero, del Department of Twin Research & Genetic Epidemiology, “potrebbero avere un grande impatto sulle cure primarie. I medici infatti potrebbero stimare il numero di nei in un paziente molto più rapidamente, in una parte del corpo facilmente accessibile”. Gli studiosi però non escludono che la concentrazione dei nei in altre parti del corpo, come le gambe, non sia comunque pericolosa.
Si tratta però di probabilità, ovvero non è detto che chi ha pochi nei sul corpo non sia comunque a rischio melanoma. Solitamente queste piccole macchie sulla pelle sono innocue, formate da melanociti, che producono il pigmento nella pelle. Ma se cambiano forma e colorazione è il caso di verificare l’anomalia con una visita specialistica.
Riferimenti: British Journal of Dermatology Doi: 10.1111/bjd.14216
Credits immagine: Jacek.NL/Flickr CC
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