Metti un triangolo nel Pc

Astratta e un po’ noiosa. E’ questa l’opinione che molti studenti hanno della geometria, o che perlomeno avevano fino a qualche anno fa, quando la si studiava “staticamente” sulla carta con matita, squadra e compasso. Oggi, invece, grazie a software in grado di animare le figure geometriche, di muoverle sullo schermo di un computer e di trasformarle, lo studio della geometria attrae di più. E diverte anche gli studenti meno versati nella materia. Un esempio: Cabri Géomètre, uno dei programmi più usati al mondo dagli insegnanti delle scuole medie inferiori e superiori, al centro di un Convegno nazionale dedicato proprio alla geometria, in programma a Bologna il 14 febbraio 2003 su iniziativa dell’Istituto regionale di ricerca educativa dell’Emilia Romagna (Irre E.R.).Cabri (Cahier de brouillon informatique) Géomètre è stato inventato alla fine degli anni Ottanta da Franck Bellemain, dell’università Joseph Fourier di Grenoble (Francia), e da Jean-Marie Laborde, direttore del Cnrs (Centre National de la Recherche Scientifique) e fondatore nel 2000 di CabriLog, società dedicata proprio alla produzione e all’aggiornamento del software. Oggi viene usato da circa dieci milioni di utenti su pc e Mac, oltre che su alcune calcolatrici (TI-89, TI-92, TI Voyage 200). L’Irre E.R ha perfino messo a disposizione dei suoi utilizzatori un bollettino, CariIrrsae, che da dieci anni a questa parte è diventato un punto di riferimento in Italia. Il suo punto di forza, che è poi il segreto del suo valore didattico e del suo successo, “sta nel saper rendere dinamiche le figure statiche della geometria piana, nel trasformare questa in una disciplina interattiva e manipolativa”, spiega Anna Maria Arpinati, tecnico dell’Irre E.R. e coordinatrice del Convegno. Un esempio? “Se con il mouse si stiracchia il vertice di un triangolo equilatero che così diventa scaleno, è possibile visualizzare il movimento delle tre altezze”. Oltre a essere “un software versatile, applicabile cioè a vari tipi di geometrie (euclidea, cartesiana e così via)”, afferma Luigi Monica, insegnante di matematica e informatica presso l’Istituto Tecnico Geometri “Camillo Rondani” di Parma e autore del materiale contenuto in “Euclide con Cabri”, uno dei tanti siti dedicati all’argomento, “Cabri permette di fare congetture e di verificarle. In questo modo lo studente non studia passivamente la geometria, la fa, lavora con i vari enti geometrici, si appassiona alla risoluzione di problemi. E così la vecchia geometria euclidea, in molte scuole ormai abbandonata, sta di nuovo tornando materia di studio. Risultato: minor fatica per lo studente che spesso si diverte, e maggior lavoro per l’insegnante. Un’ora di laboratorio infatti ne richiede almeno due a casa, mentre un’ora in classe sulle solite dimostrazioni che tutti abbiamo fatto migliaia di volte, non richiede alcuna preparazione”.Cabri Géomètre è anche un esempio del contributo, notevole e rivoluzionario, che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) hanno dato alla scuola negli ultimi tempi. “A mio avviso”, dice Monica, “le Tic devono far parte della formazione di base di ciascun studente, al pari della lettura e della scrittura. E purtroppo la scuola non assolve il suo compito”. Ai vantaggi del computer in classe si aggiungono poi quelli della possibilità di diffondere in rete i materiali didattici. Ipertesti, di cui lo stesso Monica è stato autore, che i docenti possono consultare e scambiarsi, e su cui gli studenti possono esercitarsi.In Italia Cabri ha riscosso notevole successo. “Siamo secondi solo alla Francia quanto alla sua utilizzazione, che è eccellente nelle medie superiori e discreta nelle inferiori”, afferma Arpinati. Tuttavia, ancora numerosi studenti, soprattutto delle scuole elementari, ma anche universitari, non vengono mai a contatto con Cabri né con software simili. Colpa sicuramente del basso livello di informatizzazione del nostro corpo docente che “trova faticoso aggiornarsi in questo senso”, denuncia Monica, “come se le cose importanti fossero solo i radicali doppi, o le formule di Werner o amenità del genere. E poi si lamentano che gli studenti odiano la matematica”.

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