Categorie: SocietàVita

‘Miao’, disse il gatto all’uomo

I gatti hanno imparato a dire ‘miao’ per comunicare con gli esseri umani. Tra loro, i felini usano molti altri suoni e segnali, mai un miagolio. E’ quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori della Cornell University (NY), dopo aver avviato un complesso programma di studio sul verso dei gatti. “Il miagolio è un sistema di comunicazione che i gatti hanno sviluppato nel tempo per entrare in contatto solo con gli umani e per manipolarne i sentimenti”, spiega Michel Owren, responsabile del Laboratorio di psicologia della voce e del suono presso l’università americana.

Dopo aver registrato 100 diversi tipi di miagolio di gatti domestici, i ricercatori li hanno fatti ascoltare a due campioni di persone. Al primo gruppo è stato chiesto di dare un giudizio di gradevolezza a ciascun miagolio, al secondo di valutare l’urgenza che il “miao” voleva esprimere. Risultato: i miagoli più piacevoli sono risultati quelli brevi, con frequenze alte che tendevano a scendere di tono. Quelli d’urgenza, invece, più lunghi, di bassa frequenza e con il tono in crescendo, risultavano meno piacevoli da sentire. I ricercatori hanno concluso che i gatti hanno sviluppato i vocalizzi in funzione della percezione umana. Per questo i miagolii di piacere sono del tutto diversi da quelli che esprimono un’urgenza.

Per dimostrare l’effettiva influenza umana sui metodi di comunicazione felina, i ricercatori hanno registrato i vocalizzi dei gatti del deserto, i più probabili antenati dei gatti domestici. “I loro suoni non hanno nulla a che fare con il miao dei gatti domestici”, ha concluso Owren, “sono suoni più aspri e meno musicali. Quando li abbiamo fatti ascoltare allo stesso campione di persone, nessuno li ha attribuiti ai felini”. (r.p.)

Credit Photo: Carbonio interrogativo (©Marina Bidetti)

Roberta Pizzolante

Giornalista pubblicista dal 2005, è laureata in Sociologia e ha un master in "Le scienze della vita nel giornalismo e nei rapporti politico-istituzionali" conseguito alla Sapienza. Fa parte della redazione di Galileo dal 2001, dove si occupa di ambiente, energia, diritti umani e questioni di rilevanza etica e sociale. Per Sapere, bimestrale di scienza, si occupa dell'editing e della ricerca iconografica. Nel corso negli anni ha svolto vari corsi di formazione e stage nell'ambito della comunicazione (Internazionale, Associated Press, ufficio stampa della Sapienza di Roma, Wwf Italia). Ha scritto per diverse testate tra cui L'espresso, Le Scienze, Mente&Cervello, Repubblica.it, La Macchina del Tempo, Ricerca e Futuro (Cnr), Campus Web, Liberazione, Il Mattino di Padova. Dal 2007 al 2009 ha curato l'agenda degli appuntamenti per il settimanale Vita non Profit.

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