Fino alle cime dell’ Himalaya, per recuperare le batterie esaurite del laboratorio – osservatorio più alto del mondo, la Piramide del Cnr. E’ questa l’ultima impresa del Cobat, il Consorzio per la raccolta e il riciclaggio delle batterie al piombo esauste e dei rifiuti tossici, presentata in occasione del decimo anniversario della sua nascita. La piramide Cnr si trova a 5050 metri sul livello del mare, presso Lobuche (nella Regione del Solo Kumbu) e utilizza grandi quantità di batterie per l’accumulo di energia prodotta dal sistema fotovoltaico che fornisce l’alimentazione al centro. Ora gli accumulatori vecchi – che contengono sostanze altamente inquinanti, come piombo e acido solforico – devono essere sostituiti, così il Comitato italiano per l’”Anno Internazionale delle Montagne”, ente proclamato dall’Onu per il 2002, ha richiesto l’esperienza del Cobat. “Dopo le bandiere blu delle coste italiane sulle quali abbiamo posto i punti di raccolta per le batterie dei mezzi d’acqua”, spiega Giancarlo Morandi, presidente del Cobat, “abbiamo sentito la necessità di assicurare anche alla montagna un’adeguata salvaguardia, cominciando da una cima simbolica”. Nel corso della missione, che è iniziata il 4 marzo e terminerà il 26, gli accumulatori saranno liberati dall’acido solforico e trasportati, in scatole di legno appositamente studiate, a dorso di yak – animali da soma nepalesi – fino a Lukla. Da qui saranno caricati in elicottero alla volta di Kathmandu per poi arrivare in Italia ed essere sottoposti al processo di smaltimento e di riciclo. (r.p.)
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