Sono morti lontano da casa i sette capodogli spiaggiati lo scorso dicembre sul Gargano, in Puglia. Almeno uno di loro veniva dal santuario Pelagos, l’area protetta creata da Italia, Francia e Principato di Monaco per proteggere le balene e gli altri grandi mammiferi marini. Il cetaceo era una vecchia conoscenza dei ricercatori, che tra il 2002 e il 2007 lo avevano avvistato per ben sei volte nel Mar Ligure, l’ultima volta a circa quindici miglia dalle coste di Sanremo. Da lì proveniva forse anche un suo compagno che ha subito la stessa triste fine. Gli studiosi stanno lavorando sul suo corpo senza vita per accertarne la provenienza.
L’identificazione dei due esemplari, spiegano i ricercatori dell’istituto Tethys (www.tethys.org), attesta che anche i capodogli del Mediterraneo, al pari dei cugini che vivono negli oceani, sono dei grandi viaggiatori. Alcuni di loro arrivano perfino a percorrere distanze di oltre 1800 km, spostandosi dal Mar Ligure allo stretto di Gibilterra. A dispetto della loro intraprendenza, però, i grandi cetacei del mare nostrum sono oggi a rischio di estinzione.
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