Napoli, i rifiuti non aspettano

“Piantiamo i fiori nei loro inceneritori” è stato lo slogan con cui Luigi De Magistris, oggi neo eletto sindaco di Napoli, ha proposto agli elettori il suo programma ambientale, puntando il dito contro discariche e inceneritori, e annunciando l’avvento di un piano “Rifiuti zero”.  “La prima delibera della Giunta avrà ad oggetto la spazzatura. Urge liberare Napoli”, ha dichiarato l’ex magistrato. Per forza, visto che le cronache raccontano di strade ancora una volta, o forse come sempre, stracolme di immondizia, stimata in 800 tonnellate di rifiuti arretrati. Non c’è tempo da perdere, quindi. Bisognerà comunque attendere fino a lunedì 13, giorno in cui il neo sindaco annuncerà la nuova squadra di governo.

E’ di queste ore intanto la notizia delle dimissioni dell’amministratore delegato di Asia, la società del Comune che gestisce la raccolta, per permettere al nuovo sindaco di agire in piena libertà. Da affrontare sarà poi la spinosa questione dell’inceneritore di Napoli est (vedi Galileo), per il quale sarebbero già partire le gare d’appalto. Per la nuova amministrazione comunale il termovalorizzatore non s’ha da fare e il presidente della Regione Campania, Caldoro, ha garantito massima apertura sulla questione, ma solo nelle prossime settimane si capirà quale sarà il destino del progetto.

Il piano di De Magistris, in ogni caso, è chiaro: investire sulla raccolta differenziata porta a porta, con l’obiettivo di raggiungere il 66% di riciclo. Il progetto è stato esaminato dal WWF, e si fonda sulla convinzione che un sistema di gestione di questo tipo, coadiuvato dalla messa in funzione di impianti di compostaggio, farebbe risparmiare un quinto rispetto al sistema in uso. Il sindaco avrebbe già affidato ai suoi tecnici l’elaborazione di un Piano per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti di Napoli, ispirato a tutte le migliori pratiche italiane ed europee. Inoltre le attività dell’Assessorato all’igiene urbana vedranno la partecipazione di un team di esperti. Questo gruppo di lavoro, i cui pareri, non vincolanti, saranno comunque pubblici e consultabili dai cittadini, sarà formato da tecnici con competenze specifiche nel campo della geologia, dell’idrogeologia, del governo delle acque, delle bonifiche dei suoli, del trattamento dei terreni agricoli in genere, delle energie alternative, nel trattamento dell’aria interna agli ambienti confinati e non, dell’igiene ambientale.

Tra le azioni programmate c’è la publicizzazione continua degli indici di qualità dell’acqua di Napoli e l’installazione di fontane pubbliche gratuite che dispensino acqua microfiltrata e gassata dove i cittadini potranno recarsi con le bottiglie da riempire; il recupero dalla distribuzione commerciale dei prodotti freschi ancora consumabili ma invendibili per l’approssimarsi della data di scadenza per poterli indirizzare verso strutture di assistenza ai bisognosi; l’incentivazione della vendita di prodotti alla spina (acqua, olio, vino, semi, pasta, caffè, cibo per animali, detersivi, prodotti per l’igiene, etc) e della vuoto a rendere; il sostegno al piccolo commercio per superare l’utilizzo degli shopper (vedi Galileo); l’abolizione della pubblicità inutile con la distribuzione di volantini.

Misure importanti e ambiziose, sulla cui attuazione i Comitati civici sono pronti a vigilare. La società civile, anzi, ha deciso di incalzare il nuovo sindaco ed ha già presentato alla nuova amministrazione il Piano alternativo per la gestione del ciclo dei rifiuti, da tempo al vaglio dell’Unione Europea.

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