Non c’è niente di meglio di una passeggiata per l’ippocampo per creare un po’ di intimità tra due neuroscienziati. La scenografia è creata da un ambiente virtuale 3D che si serve di un sistema pensato per i Web-game (Java Monkey), molto divertente da navigare. Ma lo scopo per cui è stato sviluppato questo ambiente è decisamente serio: fare in modo che chi studia il cervello condivida le fantastiche immagini (di solito gelosamente custodite), ottenute con le avanzate tecniche di neuroimaging. In altre parole, l’obiettivo finale è che ogni laboratorio metta i propri dati a disposizione degli altri, in un unico grande catalogo: Whole Brain Catalog. Si tratta di un database open source e open access, in cui poter esplorare nel dettaglio, attraverso animazioni e disegni al computer, il cervello di un topo.
Il progetto è di Mark Ellisman, docente di neuroscienze e bioingegneria all’ Università della California di San Diego, e ad oggi offre 3.595 contenuti, tra immagini e video. Si scarica il programma ed è come avere degli atlanti in tre dimensioni, in cui poter zoomare dall’intero cervello del roditore a un singolo neurone (ovvero, come andare da un continente alla foglia di un albero con Google Earth).
Il catalogo offre numerosi link alle banche dati con cui è stato costruito: l’enciclopedico Allen Brain Atlas, e il Neuroscience Information Framework dei National Institutes of Health. A parte questi due pilastri, sono ancora pochi i laboratori che hanno aperto i propri archivi. Tra questi c’è il lab di Fred Gage del Salk Institute di La Jolla (California), che ha fornito la simulazione in 2D della crescita di una cellula nervosa di un topo adulto (trasformata in una dimostrazione 4D dal team di Ellisman). L’ultimo acquisto riguarda le immagini della retina e del nervo ottico. Buona visione.
Fonte: Wired.it
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