Ai neonati il massaggio fa bene. E non, o almeno non solo, perché rinsalda il rapporto fra chi lo esegue, di solito uno dei genitori, e chi lo riceve, ma perché aiuta lo sviluppo cerebrale, in particolare del sistema visivo. A dimostrare per la prima volta questo legame è stata un’équipe italiana di ricercatori guidata da Lamberto Maffei, della Scuola Normale di Pisa e Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il risultato è stato ottenuto mettendo a confronto neonati pretermine umani e cuccioli di ratto appena nati. I risultati mostrano che il massaggio influenza la maturazione dell’attività cerebrale evocata dalla visione e dell’acuità visiva sia nei bambini sia nei cuccioli di ratto. Nei bambini è stata inoltre valutata l’attività elettroencefalografica, che è risultata avere una maturazione più rapida nei bambini massaggiati.
La ricerca, pubblicata su “The Journal of Neuroscience”, ha dimostrato come il massaggio agisca modulando i livelli di specifici fattori già presenti nell’organismo, in particolare dell’IGF-1, un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell’insulina che viene prodotto soprattutto a livello epatico. Una molecola che riveste un ruolo importantissimo nei processi di crescita del bambino e mantiene i suoi effetti anabolici anche in età adulta. “Nei bambini”, spiega Maffei, “la ‘massage therapy’ aumenta i livelli ematici di IGF-1. I risultati nel ratto mostrano che il massaggio aumenta i livelli di IGF-1 nel cervello, mentre il blocco dell’azione dell’IGF-1 elimina gli effetti del massaggio sullo sviluppo dell’acuità visiva. Questo suggerisce che IGF-1 potrebbe essere uno dei mediatori degli effetti del massaggio sullo sviluppo visivo anche nei bambini”.