Nimesulide sotto osservazione

Per gli effetti tossici sul fegato, le autorità sanitarie della Finlandia hanno sospeso la vendita di medicinali a base di nimesulide, uno dei principi attivi più utilizzati nella preparazione degli antidolorifici. Ora anche il Ministero della Salute italiano, in collaborazione con altre agenzie europee, sta valutando le informazioni disponibili sul farmaco. In Italia la nimesulide è un farmaco comunemente utilizzato dal 1985. Solo tra il 2000 e il 2001 sono stati prescritte circa 24 milioni di confezioni. Delle oltre 450 segnalazioni sugli effetti tossici giunte alla Banca dati della Farmacovigilanza, solo il 5 per cento proviene da pazienti italiani. Si tratta di effetti descritti nella scheda tecnica italiana dei prodotti che contengono nimesulide e nel foglietto illustrativo che accompagna le confezioni. Che, tra le altre cose, raccomandano una specifica attenzione ai pazienti che soffrono di problemi epatici o manifestano sintomi compatibili con il danno epatico, come anoressia, nausea, vomito e ittero. Perché quindi l’intossicazione del fegato si è manifestata soprattutto tra i finlandesi e non, ad esempio, tra gli italiani? Probabilmente per una diversa modalità d’uso del farmaco, spiega il comunicato del Ministero. Da noi, infatti la nimesulide viene generalmente utilizzata per brevi periodi e in presenza di dolore di lieve intensità. Al di fuori di questo uso potrebbero verificarsi gli effetti collaterali previsti dalle avvertenze. (p.c.)

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