Nobel al guardiano del nucleare

Nel sessantesimo anniversario dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, il premio Nobel per la pace è stato assegnato all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e al suo direttore generale, l’egiziano Mohamed El-Baradei. Come si legge nella motivazione del comitato norvegese, sono stati premiati “per i loro sforzi nella prevenzione dell’uso dell’energia nucleare per scopi militari e per l’impegno a far sì che l’energia nucleare sia utilizzata a scopi pacifici nel modo più sicuro possibile. In un’epoca in cui la minaccia delle armi atomiche è tornata a farsi pressante, il comitato norvegese per il Nobel vuole sottolineare che questo pericolo deve essere affrontato attraverso la più ampia collaborazione internazionale, un principio che oggi trova la sua più chiara espressione nel lavoro dell’Aiea e del suo direttore generale”. L’Aiea e El-Baradei hanno svolto un ruolo importante nella negoziazione sui programmi atomici di Iran e Corea del Nord, due paesi recentemente tenuti sotto osservazione per il pericolo di utilizzo del nucleare a scopi militari. El-Baradei, 63 anni, dirige dal 1997 l’Agenzia delle Nazioni Unite con sede a Vienna, fondata nel 1957. Nel 2003 il direttore generale si era opposto alla guerra in Iraq, sostenendo che non vi erano prove di armi di distruzione di massa del regime di Saddam Hussein. (da.c.)

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