Non ha un’atmosfera, è circa un terzo del nostro pianeta e orbita molto più vicino al Sole. Eppure Mercurio ha molto in comune con la Terra. Basta spostare lo sguardo sotto la superficie: il nucleo dei due pianeti presenta infatti somiglianze inattese, appena rivelate da uno studio coordinato dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza, presentato sulle pagine della rivista Geophysical Research Letters. In particolare il nucleo di Mercurio è solido per circa la metà.
Lo studio è stato realizzato presso il Goddard Space FIight Center della Nasa, e ha sfruttato i dati raccolti dal passaggio ravvicinato della sonda Messenger, che ha orbitato attorno a Mercurio per quattro anni tra il 2011 e il 2015. Fino a oggi si sapeva solo che il nucleo di Mercurio rappresenta circa l’85% del volume totale del pianeta e che parte di esso è fluido, ma la vera natura della parte più interna era rimasta sconosciuta. Per scoprirla, i ricercatori della Sapienza hanno avuto a disposizione due dati fondamentali: la rotazione e l’attrazione gravitazionale del pianeta, registrati con estrema precisione da Messenger.
Ogni pianeta – spiegano i ricercatori – ruota intorno a un asse: il polo. Misurando piccole variazioni di questo parametro è possibile ricavare diversi indizi sulla struttura interna dei pianti, e nel 2007 proprio la scoperta di alcune piccole deviazioni nella rotazione di Mercurio avevano permesso di dimostrare la natura fluida di parte del suo nucleo. Con la sola osservazione della rotazione, però, non era facile scoprire altro. Ma i ricercatori guidati da Antonio Genova hanno potuto fare affidamento anche su un altro parametro: la misurazione precisa dell’attrazione gravitazionale del pianeta, calcolata registrando quanto la sonda della Nasa accelerasse sotto l’influenza della gravità di Mercurio mentre si avvicinava con ogni orbita.
Unendo i dati sulla rotazione a quelli relativi all’attrazione gravitazionale, i ricercatori hanno dimostrato che all’interno del nucleo liquido “esterno”, Mercurio possiede anche un cuore ampio e solido. In particolare, hanno stimato che la parte di ferro solido (che ha un raggio di circa 2.000 km) rappresenta circa il 50% dell’intero nucleo (che in totale raggiunge un raggio di circa 4.000 km). Questa caratteristica rende il pianeta simile alla nostra Terra, dove il nucleo solito interno ha un raggio di circa 1.200 km che invece corrisponde al 35% del totale.
“Una solidificazione così avanzata del nucleo – spiega Genova – dimostra come la parte più profonda di Mercurio sia simile a quella della Terra: comprendere la natura e l’evoluzione della struttura interna di altri pianeti è essenziale per conoscere meglio il futuro del nostro”.
Riferimenti: Geophysical Research Letters
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