Nuova luce sull’atrofia ottica

È una ricerca italiana a dare speranza a chi soffre di atrofia ottica dominante. È stata infatti annunciata la scoperta della funzione di una proteina che sarebbe responsabile della malattia. Autori del lavoro, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ricercatori dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare di Padova. L’atrofia ottica dominante è una malattia genetica conseguenza della degenerazione delle cellule nervose della retina e rappresenta la causa primaria di neuropatie ottiche ereditarie. La scoperta riguarderebbe la funzione della proteina (Opa1) che, qualora danneggiata, scatena la malattia. Secondo i ricercatori italiani questa proteina fungerebbe da collante dei mitocondri che possono così unirsi a formare una sorta di rete elettrica per la trasmissione dell’energia. In assenza di questa proteina verrebbero meno i collegamenti cellulari che trasferiscono energia, lasciando così “al buio” le cellule e spingendole verso la morte. Luca Sorrano, che ha guidato il gruppo di ricerca, è un ricercatore dell’Istituto Telethon Dulbecco (Dti), un dipartimento virtuale che fornisce fondi di ricerca a scienziati italiani costretti a svolgere il loro lavoro all’estero per mancanza di opportunità in Italia. Grazie a questo programma si cercherebbe di arrestare la cosiddetta “fuga dei cervelli”: finora sarebbero già rientrati in Italia più di una ventina di ricercatori che hanno potuto svolgere in modo più autonomo le loro ricerche grazie ai fondi di Telethon. La scoperta sulla Opa1 ne rappresenta uno dei primi frutti. (m.cap.)

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