Ambiente

Una nuova specie di vipera sulle Alpi Biellesi

Una buona e una cattiva notizia. Quella buona: nelle Alpi italiane nord-occidentali è stata scoperta una nuova specie di vipera, chiamata Vipera walser. La cattiva, purtroppo, è che la specie è già considerata in via d’estinzione. A rivelarlo è uno studio internazionale pubblicato sul Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, a cui hanno collaborato anche il Muse di Trento e il Museo di Scienze di Domodossola.

La nuova vipera è molto diversa sotto il profilo genetico dalla comune marasso (Vipera berus) e dalle altre specie presenti nell’Europa Occidentale. Le analisi genetiche, invece, hanno mostrato strette affinità con le specie di vipere presenti solo nel Caucaso, come la Vipera kaznakovi e la Vipera darevskii. Sotto il profilo morfologico, la vipera Walser sembra molto più simile al marasso che ai suoi parenti più stretti del Caucaso, ma un’osservazione più accurata consente di distinguere una combinazione di caratteristiche uniche.

La nuova specie di vipera vive in un’area molto limitata (meno di 500 chilometri quadrati) delle Alpi a nord di Biella. Secondo i ricercatori, l’habitat ristretto e la necessità di specifiche condizioni ambientali rappresentano una seria minaccia per la sua sopravvivenza. “La specie sembra preferire gli spazi aperti, spesso con affioramenti rocciosi, e non può tollerare il bosco”, spiega Stuart Marsden, professore di ecologia della conservazione alla Manchester Metropolitan University, che ha partecipato al team di ricerca che ha pubblicato lo studio.

Un tempo, spiega l’esperto, le grandi aree delle Alpi adibite a pascolo rappresentavano l’habitat ideale per la Vipera walser. “Tuttavia – continua Marsden – il declino delle attività agropastorali negli ultimi 100 anni ha consentito che il bosco si rigenerasse, riducendo l’habitat della vipera. Questa è probabilmente la più grande minaccia immediata per la specie”.

La protezione del suo habitat, il controllo della ricrescita dei boschi, ma anche la valutazione della sua probabile distribuzione futura in conseguenza dei cambiamenti climatici, e la lotta contro il culling (l’abbattimento per collezionare esemplari), saranno cruciali per realizzare un’efficace protezione di questa nuova specie di vipera.

Riferimenti: Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research DOI: 10.1111/jzs.12138

Marco Arcidiacono

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

24 ore fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

4 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

7 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

1 settimana fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

1 settimana fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più