Nuove minacce per lo strato dell’ozono

Quatto nuovi gas nell’atmosfera stanno minacciando lo strato dell’ozono. A lanciare l’allarme sull’accumulo di inquinanti che influenzano il clima globale è uno studio pubblicato su Nature Geoscience, secondo cui negli ultimi anni nell’ozonosfera si sono accumulati tre nuovi clorofluorocarburi (gli CFC, banditi dal 1987 dal protocollo di Montreal) e un nuovo idrofluorocarburo (HCFC). Gli inquinanti in oggetto, come racconta New Scientist, non erano mai stati rivelati nell’atmosfera.

I quattro nuovi imputati, rivelati tramite analisi di gas cromatografia abbinata a spettometria di massa nei campioni di neve della Groelandia e in quelli di area prelevata dalla Tasmania fra il 1978 e il 2012, sono CFC-112, CFC-112a, CFC 113a e HCFC-113a e avrebbero cominciato ad accumularsi nell’atmosfera a partire dagli anni Sessanta, come spiegano i ricercatori della University of East Anglia a capo dello studio. In totale, al 2012, oltre 74mila tonnellate dei nuovi composti si sarebbero riversate nell’atmosfera. Secondo le analisi degli scienziati le emissioni delle sostanze sarebbero avvenute nell’emisfero boreale, anche se non è chiaro sapere precisamente dove.

A destare particolare preoccupazione sarebbe soprattutto il CFC 113a (più che raddoppiato tra il 2010 e la metà del 2012), per il quale le clausole non rivelate nei divieti di utilizzo dei CFC non permettono di sapere con certezza se si tratti di un inquinante esentato dal bando, e quindi utilizzabile dalle aziende, o se emesso illegalmente. Il CFC 113a viene usato nella fabbricazione degli HCFC, come sostituto degli CFC negli impianti di climatizzazione e negli insetticidi.

Al momento comunque le nuove emissioni rivelate non desterebbero particolare preoccupazione secondo alcuni esperti, come Martyn Chipperfield della University of Leeds, che fa sapere che le quantità ora rilevate sono meno dell’1% di quelle emesse prima del protocollo di Montreal. “Tuttavia”, scrivono i firmatari del paper: “Le emissioni rivelate sono chiaramente in contrasto con le intenzioni dietro il Protocollo di Montreal, e sollevano interrogativi circa le fonti di questi gas”. A maggior ragione poi che gli inquinanti rilevati ora non sono gli unici distruttori dell’ozono finora non registrati osservati nell’atmosfera. Johannes Laub infatti, tra gli autori dello studio, fa sapere che altre sostanze ancora non quantificate sono state rivelate.

Via: Wired.it

Credits immagine: kevin dooley/Flickr

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