Categorie: Salute

Nuovi farmaci per prevenire l’emicrania

La nuova speranza per i pazienti affetti da emicrania arriva dal 66th Annual Meeting dell’American Academy of Neurology, in programma dal 26 aprile al 3 maggio a Philadelphia (Stati Uniti). Peter Goasdby dell’Università della California di San Francisco e David Dodick della Mayo Clinic in Arizona hanno presentato i risultati di due studi clinici sull’efficacia e la tollerabilità di due nuovi farmaci anti-emicranici (chiamati ALD403 e LY2951742) e hanno dimostrato che con questi i pazienti avevano attacchi di emicranie meno frequenti e meno severi. La novità di questi composti è che agiscono bloccando l’azione di un peptide vasodilatatore specificamente associato all’insorgenza dell’emicrania e quindi prevengono gli attacchi di mal di testa ancor prima che inizino. In altre parole, una terapia profilattica e preventiva.
 
ALD403, prodotto dall’Alder Biopharmaceuticals, e LY2951742, prodotto da Arteaus Therapeutics, sono anticorpi monoclonali che bloccano l’attività del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP). CGRP è un neuropeptide che è rilasciato dai neuroni sensoriali del trigemino e funziona inducendo la dilatazione dei vasi intra- ed extra-craniali. Durante l’attacco di emicrania il CGRP si lega ai nocicettori vascolari disposti intorno al cervello, contribuendo alla trasmissione degli impulsi dolorosi. Interferendo con la sua attività, si dovrebbe bloccare l’emicrania prima che insorga.
 
Il primo studio ha coinvolto 163 persone che soffrivano di emicrania con una frequenza di 5-14 giorni al mese. I pazienti erano divisi in due gruppi; il gruppo di controllo che riceveva un placebo e quello sperimentale a cui era somministrata una singola dose di ALD403 per via endovenosa. La frequenza di emicranie e i giorni per mese senza mal di testa erano monitorati per 24 settimane e paragonati prima e dopo il trattamento e con i valori riportati dai soggetti di controllo.
 
I risultati hanno dimostrato che ALD403 non aveva effetti collaterali dannosi e riduceva in maniera significativa il numero di emicranie. Più precisamente, dopo circa due mesi, gli individui che avevano preso il nuovo farmaco riportavano una diminuzione del 66% del numero di giorni in cui soffrivano di mal di testa, ossia trascorrevano in media 5.6 giorni al mese in più senza emicrania rispetto a 4.6 giorni nei controlli, corrispondente a una riduzione del 52%. Inoltre, dopo 12 settimane, il 16% dei pazienti nel gruppo sperimentale non aveva più nessun attacco di emicrania, mentre nessuno dei controlli era “curato”.
 
Risultati simili sono stati ottenuti nel secondo studio clinico, in cui sono state coinvolte 217 persone che soffrivano di emicrania per 4-14 giorni al mese. Il gruppo sperimentale era trattato con LY2951742, somministrato per via endovenosa ogni due settimane per 12 settimane. Il nuovo farmaco riduceva il numero di giorni in cui i pazienti erano affetti del 63% rispetto alla situazione iniziale con 4.2 giorni in meno di dolore, mentre nei controlli erano solo 3 i giorni senza mal di testa. Nonostante alcuni effetti collaterali indesiderati tra cui dolore nel punto di iniezione, infezioni respiratorie e dolore addominale, LY2951742 è considerato un farmaco efficace e abbastanza tollerato.
 
“L’emicrania è un disturbo molto comune e debilitante per il quale non ci sono trattamenti efficaci, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione”, spiega Goadsby, autore di entrambi gli studi. “I nostri risultati sono importanti perché questi composti sono i primi finora testati basati su un meccanismo molecolare specifico per l’emicrania”. Dello stesso parere è il suo collaboratore Dodick, secondo il quale, sebbene siano necessari ulteriori studi per confermarne l’efficacia e la mancanza di effetti collaterali dei nuovi anti-emicranici, i risultati ottenuti finora sono molto promettenti e potrebbero rivoluzionare il trattamento di questa patologia e beneficiare una porzione molto grande della popolazione.

Riferimenti: 66th Annual Meeting dell’American Academy of Neurology  

Credits immagine:  quinn.anya/Flickr

Maria Antonietta Cerone

Il sogno di una ragazzina, la realtà di un'adulta Quando si guarda il mondo con gli occhi di una ragazzina ingenua, le possibilità sembrano infinite. Il sogno di Maria Antonietta era quello di diventare una scienziata famosa e di migliorare il mondo. Il mondo, però, non sembrava capire il suo lavoro e le sue idee. Per superare questa inabilità a capire a farsi capire, Maria Antonietta ha deciso di intraprendere una nuova strada che le permetta di spiegare e condividere il suo sogno.

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  • Ho mal di testa tutti i giorni non so più cosa fare, ho fatto tutte le terapie esistenti, tre disintossicazione dai farmaci , botox, senza risultati, tutto questo va avanti ti dà Cin quant'anni, grazie

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