Oasi per le specie a rischio

Uccelli e mammiferi a rischio di estinzione hanno trovato un luogo protetto per riprodursi. Si chiama “Sorbo” (dal nome di una pianta), ed è all’interno della riserva “del Sorbo”, appunto: il parco naturale comunale di Campagnano di Roma. L’oasi è animata da volontari e sostenitori di un’associazione, il Centro per la conservazione della natura che lavorano per allevare animali rari e sperano presto di rimettere in libertà gli esemplari in eccesso. Parecchi gufi reali, i più rari rapaci notturni in Italia, e alcune coppie di falchi pellegrini sono già stati liberati.

Attualmente sono ospitati nelle voliere e nelle gabbie del centro del Sorbo un centinaio di gufi reali, circa 50 falchi pellegrini, una coppia di aquile, falchi lanari, gheppi, astori comuni, sparvieri, barbagianni e altri rapaci notturni, tassi, istrici e un nucleo di nove rarissime linci.

Il centro si estende per circa due ettari vicino al santuario della Madonna del Sorbo e gode delle condizioni ambientali (esposizione, altitudine temperatura, soleggiamento, eccetera) adatte alla crescita degli animali allevati. Per favorire le fasi più delicate della riproduzione è anche necessaria una certa tranquillità. “Questi animali – spiega Enzo Arcioni, il responsabile del centro – tollerano e riconoscono solo i pochi umani che li curano. Per questo non possiamo aprire il Sorbo a scuole e ad altri utenti. Da poco però abbiamo provato a installare alcune gabbie vicino all’ingresso e gli animali non sembrano disturbati da sporadici visitatori”.

Tra i successi del centro del Sorbo c’è il rilascio a Roma di tre coppie di falchi pellegrini allevate a Campagnano. I due esemplari “storici” abitano a piazza di Spagna dal 1986. All’inizio erano stati destinati alla torre delle Milizie, ma hanno preferito la celebre piazza per allevare le nidiate. Si riproducono regolarmente dall’inizio degli anni ‘90 e hanno generato i sette, otto esemplari che si possono avvistare nella capitale. Recentemente si sono aggiunte altre due coppie, una liberata sulla cupola di S. Pietro e l’altra vicino a un impianto dell’Italgas.

L’associazione – in collaborazione con la cattedra di conservazione della natura dell’università di Pavia, con il Ministero delle politiche agricole e altre istituzioni – ha elaborato un fitto programma di allevamento, studio e eventuale rilascio: verrà creato un nuovo centro vicino a quello attuale, molto più grande e attrezzato, per le visite di gruppi e scolaresche. Nel Bosco del Cansiglio, in Veneto, è previsto un programma specifico per l’allevamento della lince, mentre sulla Sila è già in fase preparatoria la creazione di un centro destinato prevalentemente al gufo reale e alla lontra. In progetto c’è anche l’allevamento del gatto selvatico, di cui sono stati richiesti all’estero degli esemplari, perché da noi è ormai estinto.

Per chi volesse saperne di più c’è il sito Internet http://www.virtualroma.com/ccn

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