Per chi soffre di obesità è più difficile perdere perso con l’esercizio

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Perdere peso non è facile, lo sappiamo un po’ tutti. Ma per chi soffre di obesità, purtroppo, l’obbiettivo è anche più difficile: spesso gli sforzi fatti in palestra non sembrano dare gli effetti sperati, e si corre il rischio di arrendersi prima di ottenere risultati. A spiegarci il perché è un nuovo studio dello Shenzhen Institute of Advanced Technology (SIAT) della Chinese Academy of Sciences, che dimostra come nelle persone con obesità l’esercizio fisico rallenta il metabolismo basale dell’organismo, diminuendo quindi la quantità di calorie che vengono bruciate nei periodi di riposo, e vanificando, almeno in parte, gli effetti dell’attività fisica.

Secondo lo studio, pubblicato su Current Biology, questa riduzione del consumo di energia a riposo è più pronunciata negli individui con obesità e, in misura minore, negli anziani. A rivelarlo è stata l’analisi dei dati di 1.750 adulti contenuti nel Iaea Dlw Database, un archivio che contiene le registrazioni del consumo energetico giornaliero di cittadini di oltre 20 nazioni, raccolti tra il 1981 e il 2017.

Analizzando questi dati tenendo conto della quantità di grasso posseduta da ciascun partecipante, i ricercatori hanno calcolato che per una persona con alto indice di massa corporea (un parametro che identifica la presenza di obesità e sovrappeso) solo il 51% delle calorie bruciate durante l’attività fisica si traduce in calorie extra bruciate a fine giornata. Quasi la metà delle calorie bruciate, insomma, viene bilanciata da un minor dispendio energetico durante il riposo. Per una persona normopeso, invece, ben il 72% delle calorie bruciate con l’attività fisica si traducono in calorie in meno a fine giornata.

“La maggior parte delle persone che intraprendono programmi di attività fisica per dimagrire perde poco peso”, ricorda John Speakman, ricercatore del Siat e coautore dello studio. “Alcuni ne perdono molto, ma alcuni sfortunati individui effettivamente lo acquistano”. In questi individui, probabilmente, è in atto un qualche meccanismo di compensazione, come mangiare di più, perché l’esercizio stimola l’appetito, o una riduzione del consumo energetico altrove, ad esempio nel metabolismo basale, così che l’esercizio risulta in effetti meno dispendioso di calorie.

“Volevamo capire perché certe persone hanno questo meccanismo compensatorio mentre altre no”, aggiunge Lewis Halsey, della University of Roehampton (UK), primo autore dello studio. L’analisi ha mostrato che l’entità della compensazione varia in ragione di due fattori. Uno è l’età: gli anziani compensano di più. L’altro è proprio l’obesità: le persone obese riducono il loro metabolismo basale quando diventano più attive. Il risultato è che per ogni caloria che bruciano con l’esercizio ne risparmiano mezza a riposo.

Una realtà crudele per chi è obeso, purtroppo, visto che proprio per chi ne avrebbe più bisogno, perdere peso aumentando l’attività fisica è sostanzialmente più difficile. E un nuovo dato, che potrebbe portare a rivedere le indicazioni che vengono date a chi lotta con l’obesità. “In tutto il mondo, le linee guida nazionali tendono a raccomandare un deficit calorico di 500-600 calorie con esercizio fisico e dieta per perdere peso. Ma non tengono in conto la riduzione del consumo di calorie nelle funzioni basali dovuta alla compensazione del maggiore esercizio fisico”, conclude Halsey.

Riferimenti: Current Biology