Occhi chiusi, ma ben aperti

L’attività cerebrale non cessa di generare immagini anche una volta chiusi gli occhi. Sembrerebbe questa la conclusione di uno studio pubblicato da Nature e firmato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Weizmann in Israele. La ricerca, condotta su gatti addormentati, avrebbe infatti rivelato l’esistenza di una attività neuronale simile a quella evocata dalla visione di scene reali. La corteccia cerebrale produrrebbe cioè spontaneamente mappe molto chiare del mondo esterno. Come se lo stesse realmente guardando. E tutto ciò non ha nulla a che fare con l’attività onirica, che avverrebbe secondo altre modalità. Il significato di questi stati cerebrali non è ancora chiaro, ma potrebbe riflettere l’insorgenza di immagini ripescate dalla memoria o di situazioni attese. Se i risultati fossero confermati sugli esseri umani, sarebbe un duro colpo per la concezione tradizionale della corteccia come pura macchina dedicata alla codifica degli stimoli. Si potrebbe infatti ipotizzare che queste visioni virtuali rappresentino una sorta di tentativo su ciò che il cervello si aspetterebbe di trovare una volta aperti gli occhi. La stimolazione sensoriale non sarebbe allora che una sorta di aggiornamento della “pre-visione”. (m.cap.)

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