Salute

Naso che cola, mal di testa, starnuti: è raffreddore o variante Omicron?

Naso che colamal di testastarnuti frequenti: oggi, una persona su due con questi sintomi probabilmente potrebbe avere l’infezione da Covid-19 piuttosto che un semplice raffreddore. È quanto emerge dai dati di Zoe, lo studio basato sull’utilizzo di un’app del King’s College di Londra sul monitoraggio dei sintomi da coronavirus

Non solo: le manifestazioni tipiche del raffreddore sembrerebbero legate in particolare alla variante omicron, che si sta diffondendo in maniera estremamente rapida in tutto il mondo. Secondo l’epidemiologo Tim Spector, autore principale dello studio, l’infezione da omicron si manifesterebbe in maniera molto più simile al comune raffreddore, piuttosto che con febbre, tosse continua o perdita del gusto o dell’olfatto, sintomi più tipici della variante delta.

Un’app per tracciare i sintomi da Covid-19

Lo Zoe Covid study è un’iniziativa senza scopo di lucro lanciata alla fine di marzo 2020 per supportare la ricerca su Covid-19. Si tratta di un’app progettata dall’azienda di life science Zoe (che prima del 2020 era nota soprattutto per i software di tracciamento dei modelli nutritivi delle persone) e che viene supportata nelle analisi scientifiche dai ricercatori del King’s College di Londra

Lo stesso Tim Spector è epidemiologo nell’università inglese, fondatore di Zoe e principal investigator dello studio su Covid-19. Come si legge sul sito del progetto, Zoe Covid study conta più di 4 milioni di persone che contribuiscono alla raccolta dati in tutto il mondo e rappresenta il più grande studio in corso al mondo su Covid-19.

Combinando i dati inseriti dalle persone risultate positive a Sars-cov-2 con specifici algoritmi, l’app promette sia di tenere traccia dei casi di Covid-19, sia di riuscire a prevedere i sintomi con cui si manifesta la malattia. Attiva da quasi due anni, l’app ha anche fornito dati per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche riguardo i diversi sintomi che il coronavirus può provocare in persone diverse. 

Un esempio su tutti: ad aprile 2020, i ricercatori hanno suggerito che la perdita dell’olfatto e del gusto fosse un sintomo predittivo per l’infezione da Sars-cov-2, e questa scoperta ha portato, nel maggio 2020, il governo britannico ad aggiungere l’anosmia all’elenco ufficiale dei sintomi di Covid-19. Nel corso del 2021, il progetto ha anche fornito conferme sull’efficacia dei vaccini contro il coronavirus.

Omicron e delta a confronto

Adesso, con omicron che si sta diffondendo rapidamente, i dati di Zoe potrebbero servire anche a capire meglio come si manifesta la malattia dovuta alla nuova variante e se effettivamente, come sembrano suggerire studi preliminari, abbia un decorso più lieve di quello dovuto alla variante delta

Secondo i dati dell’app, rilasciati attraverso un comunicato stampa del 23 dicembre, attualmente nel Regno Unito vi è una media, al giorno, di 144.284 nuovi casi di Covid-19 nella forma sintomatica: rispetto a una settimana fa, l’app ha rilevato un incremento del 66%, probabilmente dovuto alla diffusione di omicron. Per capirne di più sulla nuova variante, già nel report precedente, pubblicato il 16 dicembre, sono stati selezionati i dati relativi all’area di Londra (la zona dove è più diffusa l’ultima variante di Sars-cov-2) della prima settimana di ottobre (in cui delta era prevalente) e sono stati confrontati con i dati più recenti, della seconda settimana di dicembre. 


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Secondo questa prima analisi, i primi sintomi riportati nell’app erano gli stessi sia con delta che con omicron, e cioè naso che cola, mal di testa, affaticamento, starnuti e mal di gola. Dopo una settimana, confrontando il numero di nuovi casi di una malattia simile al raffreddore con il numero di nuovi casi di Covid-19, è emerso che la metà delle persone con i sintomi tipici del raffreddore era in realtà affetta dalla malattia da coronavirus. Oltre a ciò, i dati aggiungono suggestioni interessanti sulla gravità della malattia: le persone con omicron che hanno riportato i sintomi sull’app, infatti, avevano meno probabilità di avere cinque o più sintomi tipici della variante delta.


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Il numero di nuovi casi sintomatici è esploso nell’ultima settimana, rendendolo il più grande aumento di casi da quando abbiamo iniziato lo studioSebbene le cifre dipingano un quadro preoccupante, la buona notizia è che i nostri dati preliminari, basati su circa 2.500 casi probabili riportati sull’app, suggeriscono che omicron sia più mite di delta” afferma Spector nel comunicato stampa. “Tuttavia, questa variante altamente trasmissibile infetterà molte più persone prima della fine dell’anno. Dobbiamo cambiare urgentemente la comunicazione pubblica”, chiosa il ricercatore.

via Wired

Chiara Di Lucente

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