Ambiente

Due miliardi di persone sono senza acqua potabile

Due miliardi di persone attualmente hanno a disposizione solamente acqua contaminata da inquinanti fecali. È questo l’allarme che arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che insieme a un-Water, meccanismo di coordinamento tra le agenzie delle Nazioni Unite, sottolinea in un nuovo rapporto la necessità di notevoli miglioramenti per garantire l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici in tutto il mondo e raggiungere così uno degli Obbiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) fissati per il 2030.

Nel nuovo rapporto Analisi globale e valutazione di igiene e di acqua potabile (Glaas) 2017, l’Oms spiega che centinaia di migliaia di persone muoiono ogni anno perché costrette a bere acqua contaminata. “Oggi, quasi due miliardi di persone utilizzano una fonte di acqua potabile contaminata con le feci, mettendoli a rischio di contrarre il colera, la dissenteria, il tifo e la poliomielite”, sostiene Maria Neira, responsabile del dipartimento di sanità pubblica dell’Oms.

“Si stima che l’acqua potabile contaminata sia la causa di oltre 500mila morti per diarrea ogni anno ed è un fattore di rischio importante per molte malattie tropicali trascurate, tra cui vermi intestinali, la schistosomiasi e il tracoma”.

Secondo il rapporto, negli ultimi tre anni gli investimenti annuali destinati all’acqua e ai servizi igienico sanitari nel mondo sono aumentati, in media, del 4,9 %. Ma l’80% di questi ha riferito che i finanziamenti non sono ancora sufficienti per soddisfare gli obiettivi a livello nazionale fissati per permettere l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.

“In molti paesi in via di sviluppo, gli obiettivi di copertura nazionale attuali si basano sul raggiungimento dell’accesso alle infrastrutture di base, che non può sempre fornire servizi sicuri e affidabili in modo continuo”, spiega l’Oms.

“Questa è una sfida che possiamo vincere”, commenta Guy Ryder, presidente di Un-Water e capo dell’International Labour Organization.“L’aumento degli investimenti in acqua e servizi igienici può produrre notevoli benefici per la salute e lo sviluppo umano, creare nuovi posti di lavoro e fare in modo che nessuno rimanga indietro”.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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