La quarta volta delle onde gravitazionali, viste dall’Italia

Un altro importante segnale di onda gravitazionale è arrivato fino a noi. E si tratta esattamente della quarta rivelazione di onde gravitazionali prodotte dalla fusione di un sistema binario di buchi neri. Ma questa volta, a rivelarla è stato Virgo, l’interferometro che ha sede allo European Gravitational Observatory, vicino a Pisa. La scoperta, annunciata nell’ambito del G7 Scienza a Torino, è particolarmente importante in quanto Virgo ha unito le forze con Ligo, l’osservatorio di onde gravitazionali statunitense: questa, infatti, è la prima misura congiunta di onde gravitazionali da parte di tutti e tre i rivelatori (uno di Virgo e due di Ligo). Questa scoperta, inoltre, dimostra il grande potenziale scientifico della rete globale di rilevatori di onde gravitazionali, che consente una migliore localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle onde gravitazionali. “La prima rivelazione di un’onda gravitazionale da parte di tutti e tre gli interferometri rappresenta lo straordinario successo di un esempio virtuoso di collaborazione su scala globale”, sottolinea Fernando Ferroni, presidente dell’Infn.

Il segnale dell’onda gravitazionale, prodotta appunto dalla collisione di due buchi neri di masse stellari, è stato misurato con estrema precisione dai due rivelatori di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano a Livingoston e a Hanford (Stati Uniti) e dal rivelatore Virgo, che ha sede allo European Gravitational Observatory a Cascina, vicino a Pisa, fondato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique francese.

L’osservazione del segnale, chiamato GW170814,  è stata registrata da tutti e tre i rilevatori esattamente il 14 agosto 2017 alle 12:30 (ora italiana). Le onde gravitazionali, ovvero le increspature dello spaziotempo, sono state emesse durante i momenti finali della fusione di una coppia di buchi neri, con masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte la massa del Sole e distanti circa 1,8 miliardi di anni luce. Il buco nero così prodotto ha una massa circa 53 volte quella del nostro Sole. Ciò significa che, durante la collisione, circa 3 masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.

Questo nuovo evento è fondamentale perché è il primo segnale di onda gravitazionale registrato dal rivelatore Virgo, che ha recentemente completato l’aggiornamento della configurazione Advanced Virgo. Infatti, il rilevatore è tornato a lavoro dopo un upgrade dei sistemi che ne ha potenziato fortemente la sensibilità e che, con questa nuova scoperta, non fa altro che confermare la sua validità e fornire i risultati sperati. “È stato meraviglioso vedere un primo segnale di onde gravitazionali nel nostro nuovo rivelatore, dopo solo due settimane dall’inizio della presa dati”, spiega Jo van den Brand di Nikhef e coordinatore della collaborazione di Virgo. “Questa è una grande ricompensa dopo tutto il lavoro svolto negli ultimi sei anni per la realizzazione del progetto Advanced Virgo, che ha consentito di potenziare il nostro rivelatore”.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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