Onu in ritardo su povertà e fame

Le organizzazioni internazionali stanno facendo davvero troppo poco, per risolvere i problemi legati alla povertà e alla fame in aumento. Questo è ciò che emerge da un rapporto redatto dal Tribunale Economico Mondiale, l’organismo indipendente che analizza i risultati delle politiche internazionali adottate dalle Nazioni Unite per risolvere i problemi globali. Nel 2000 le Nazioni Unite avevano stabilito obiettivi precisi da realizzare entro il 2015, per ridurre la fame nei paesi sottosviluppati e garantire la pace, l’istruzione e la salute mondiale. Ma ciò è avvenuto solo in minima parte: il Tribunale Economico, infatti, rileva che fino ad ora solo un terzo degli obiettivi fissati sono stati raggiunti. Per quanto riguarda l’istruzione, nonostante i progressi nel campo della formazione primaria e della parità sessuale, 96 paesi si trovano ancora in una situazione di arretratezza. Aspre critiche sono state rivolte anche alle politiche internazionali adottate per ridurre la fame mondiale, la povertà e l’ emigrazione, che nei prossimi anni subirà un aumento. Una nota positiva, invece, arriva dalle iniziative prese per garantire la salute arginando i problemi legati all’Hiv e alla malaria. (m.z.)

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