Ambiente

Malesia: oranghi in calo nei pressi delle piantagioni di olio di palma

Il numero di oranghi (Pongo Pygmeaus) che vivono nelle foreste situate vicino alle piantagioni di olio di palma in Sabah, nella parte orientale della Malesia, è calato del 30% negli ultimi 15 anni. Lo spiega uno studio pubblicato su PLOS ONE. Tuttavia, gli scienziati del WWF che hanno realizzato la ricerca sottolineano che la popolazione della specie rimane stabile nelle zone in cui la presenza e l’attività umana sono meno ingombranti.

La più ampia ricerca sulla salute degli oranghi

I risultati della ricerca, il più vasto e completo studio sulla popolazione di questa specie nel Borneo, sono quindi contrastanti: mentre il numero di questi animali in via di estinzione rimane tutto sommato stabile nell’intera area, soprattutto nelle foreste in cui la caccia non è frequente, la loro presenza nelle zone che comprendono piantagioni di olio di palma è in netto declino.

Le foreste delle pianure sono l’habitat naturale più importante per gli orango tango che vivono in Sabah e tuttavia, negli ultimi 50 anni, deforestazione e espansione delle zone dedicate all’agricoltura ha portato a una frammentazione nella distribuzione di questa specie sul territorio e, di conseguenza, ad un declino della popolazione.

Il monitoraggio aereo

Durante la ricerca, gli autori hanno analizzato con una sorveglianza area oltre 5mila chilometri di foreste e hanno ricavato il numero di orango tango presenti nella zona a partire dalla quantità di rifugi utilizzati da questi animali. Il totale è 9.558 esemplari, inclusi 1.770 animali di cui non si era precedentemente a conoscenza, in gruppi estremamente sparpagliati sul territorio.

I gruppi più vasti, per un totale di circa 5.500 esemplari, si trovano nelle foreste meglio gestite dal punto di vista della caccia e della deforestazione, nella zona centrale dello stato – questa popolazione non ha visto grandi cambiamenti negli ultimi 15 anni. Al contrario le aree forestali circondate dalle vaste piantagioni di olio di palma hanno visto una diminuzione di oltre il 30% di questi animali, per una perdita totale di quasi 650 esemplari.

Servono più sforzi per salvare gli oranghi

La Malesia è il secondo produttore al mondo di olio di palma, un’industria che genera ogni anno milioni di dollari e centinaia di migliaia di posti di lavoro e che, a partire degli anni 70, ha causato la perdita di oltre il 39% della foresta pluviale del paese. Un’ulteriore 37% dell’habitat di questi animali potrebbe essere convertito in piantagioni prima del 2025.

Gli scienziati sperano che questi dati verranno usati dal governo della Malesia per introdurre progetti ambientali in grado di supportare la proliferazione di questi importanti animali.

Riferimenti: PLOS ONE

Credit immagine: WWF-MALAYSIA, LEE SHAN KEE

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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