Ospedali, più rischioso farsi ricoverare nei week-end

Se il ricovero avviene durante i fine settimana il paziente ha più possibilità di morire nei trenta giorni successivi. Non è un allarme ma il cosiddetto “effetto weekend” è stato dimostrato da uno studiopubblicato sulla rivista Bmj Quality & Safety. Secondo i dati raccolti, il fenomeno si estende in molti paesi del mondo, e non ha visto variazioni significative con il passare del tempo. Lo studio, infatti, si è avvalso delle informazioni ottenute da quasi tre milioni di cartelle cliniche aperte tra il 2009 e il 2012 in 28 policlinici universitari sparsi tra Olanda, Inghilterra, Australia e Stati Uniti d’America.

L’attenzione dei ricercatori inglesi si è soffermata soprattutto sulle differenze esistenti nei tassi di mortalità a 30 giorni tra ricoveri di elezione, cioè programmati, in reparti di chirurgia e accessi d’emergenza agli stessi servizi ospedalieri. Istintivamente si potrebbe pensare che i ricoveri di emergenza comportino un rischio di decesso più alto, nel breve periodo. Tuttavia non è esattamente così, come spiegato dai ricercatori. In alcune nazioni, infatti, il rischio è risultato effettivamente legati ai ricoveri urgenti. In altre questo fenomeno non è stato riscontrato.

In caso di emergenza, il ricovero è più “rischioso” in Inghilterra, Stati Uniti e Olanda dove, se il problema di salute si presenta durante il fine settimana, il rischio di morte sale, rispettivamente, dell’8, 13 e 20 per cento. Per quanto riguarda l’Olanda, inoltre, un certo aumento del rischio è stato registrato anche per i pazienti ammessi nei reparti di chirurgia il venerdì per interventi programmati. In questo caso, rispetto al lunedì, il rischio di morte è stato rilevato del 33 per cento più elevato.

I ricercatori hanno formulato l’ipotesi che queste differenze di mortalità a 30 giorni potrebbero essere legate al più difficile accesso ad alcune prestazioni diagnostiche, strumentali e di laboratorio durante il fine settimana. Un secondo “fattore di rischio” potrebbe essere costituito dal personale, ridotto durante il weekend e, probabilmente, giovane e con minore esperienza diagnostica.

Più sicuri sembrano essere gli ospedali australiani dove non è stata rilevata differenza nella mortalità a 30 giorni dal ricovero, a prescindere dal giorno di ammissione o dal motivo dell’accesso ai reparti di chirurgia. Un aumento del 12 per cento della mortalità a sette giorni è stato rilevato invece in caso di ricovero al sabato.

Gli autori della ricerca hanno sottolineato che comprendere meglio queste dinamiche è molto importante, dal momento che (se confermati) rimuovendo i fattori di rischio ipotizzati in questo studio, sarebbe possibile evitare almeno 140 decessi ogni 40.000 pazienti trattati ogni anno.

Riferimenti: Bmj Quality & Safety doi:10.1136/bmjqs-2014-003467

Credits immagine: Governo do Estado de São Paulo/Flickr CC

 

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