Pacemaker dalla lunga vita

Alimentare i pacemaker e i defibrillatori sottocutanei con il calore del corpo? Il brevetto depositato dalla Biophan, società di New York, consente di nutrire questa speranza. L’attuale limite degli stimolatori cardiaci è proprio l’autonomia energetica legata alla durata delle batterie che periodicamente vanno sostituite. Per questo i portatori di stimolatori cardiaci devono sottoporsi a nuovi interventi per rimpiazzarle. La nuova frontiera è rappresentata dalle cosiddette “batterie biotermiche” che sono in grado di generare elettricità sfruttando l’effetto di termocoppia nel quale si crea un basso voltaggio tra due materiali diversi quando questi sono esposti a temperature differenti. Secondo Michael Wiener, responsabile esecutivo della Biophan, l’obiettivo della ricerca è quello di posticipare di venti anni la necessità di un secondo intervento. Gli attuali stimolatori cardiaci hanno un’autonomia decennale. In passato apparati costituiti da decine di termocoppie, sono stati usati per costruire termometri di precisione ma nessuno ha mai tentato di inserirne migliaia in un solo congegno come servirebbe alla Biophan. Wiener si è detto sicuro di poter realizzare il progetto avvalendosi di una tecnologia costruttiva che, però, per ora ha preferito tenere riservata. (g.ca.)

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