Pianeti rocciosi in sistemi solari come quello di Tatooine

Un gruppo di astronomi dell’University College London ha scoperto la presenza di detriti planetari in orbita attorno ad un sistema binario. Un sistema cioè simile a quello fantascientifico di Tatooine, il pianeta di origine di Luke Skywalker in Guerre Stellari, che orbita attorno a due stelle. La scoperta suggerirebbe, per la prima volta, che è possibile per pianeti rocciosi formarsi in sistemi di questo tipo. Pubblicato su Nature Astronomy, lo studio racconta come i detriti, frammenti rocciosi di asteroidi, orbitano attorno alle due stelle,  rispettivamente una nana bianca e una nana bruna, nel sistema SDSS 1557, a circa 1000 anni luce di distanza.

Fino ad ora, tutti gli esopianeti scoperti in orbita attorno a sistemi binari si sono rivelati giganti gassosi formatisi nelle regioni più fredde del loro sistema solare. Per dare origine a un pianeta roccioso, infatti, è necessario che polvere e roccia in orbita attorno alle stelle si combinino e diano inizio al processo di accrescimento che porta alla formazione di un pianeta. Tutto questo, tuttavia, è molto più complicato in un sistema binario, a causa della gravità esercitata da entrambe le stelle.

“La formazione di pianeti rocciosi in un sistema binario è una vera sfida, perché la gravità esercitata da entrambe le stelle può rispettivamente attrarre e respingere, impedendo a polvere e rocce di attaccarsi le une alle altre ed accrescersi,” ha spiegato Jary Farihi, autore principale dello studio, “La scoperta di frammenti di asteroidi in SDSS 1557 ci permette di vedere le fasi iniziali della formazione di pianeti rocciosi, aiutandoci a capire come questo tipo di esopianeti possono esistere in sistemi doppi”.

All’inizio della ricerca il team credeva che il sistema fosse formato solamente da una nana bianca, fino a che Steven Parsons, tra gli scienziati che hanno preso parte allo studio, ha notato segni della presenza di un’altra stella: “Conosciamo migliaia di sistemi simili a SDSS 1557, ma questa è la prima volta che abbiamo osservato detriti. La nana bruna era nascosta dalla polvere, e impossibile da notare fino a che non l’abbiamo osservata con gli strumenti giusti. Una volta che ci siamo accorti della sua presenza, è stato possibile notare la forza gravitazionale che esercita sulla nana bianca”.
In seguito alla scoperta, i ricercatori hanno analizzato la composizione chimica dei frammenti di asteroidi presenti nel sistema, misurandone l’assorbimento a diverse lunghezze d’onda, con i telescopi Gemini Observatory South e European Southern Observatory Very Large Telescope, entrambi in Cile. A differenza dei materiali solitamente ricchi di carbonio ritrovati in sistemi simili a SDSS 1557, questi detriti hanno un alto contenuto di metalli, tra cui silicio e magnesio. I ricercatori si occuperanno ora di studiare il sistema con il telescopio Hubble per ottenere maggiori informazioni sulla sua struttura e sulla composizione della polvere che lo circonda.

Riferimenti: University College London

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

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