Tecnologia

Arriva il pigiama intelligente che monitora il sonno

Potete dormire sonni tranquilli. A vegliare sul vostro riposo, tra non molto, ci penserà il pigiama. Comodo, caldo e ipertecnologico. L’indumento è stato appena messo a punto da un’équipe di scienziati della University of Massachusetts, Amherst, e si va ad aggiungere alla già nutrita pletora di dispositivi – indossabili, come braccialetti, anelli, collane, e non, come materassi e cuscini – imbottiti di sensori per monitorare e accuratamente registrare la qualità del nostro sonno. Nello specifico, il pigiama appena realizzato, e presentato allo Spring 2019National Meeting & Exposition della American Chemical Society (Acs), è dotato di cinque sensori in grado di rilevare continuativamente e in modo del tutto non invasivo la frequenza cardiaca, la respirazione e la posizione del corpo, elementi che a detta degli esperti giocano un ruolo cruciale nel determinare la qualità del sonno.

(Foto: Trisha L. Andrew)

Attenti al sonno

“Per realizzare i pigiami intelligenti”, spiega Trisha L. Andrew, coordinatrice del team di sviluppo, “abbiamo dovuto superare un certo numero di limitazioni tecniche non indifferenti. La cosa più difficile è stata integrare la sensoristica e le fonti di alimentazione in tessuti di uso quotidiano, continuando a preservarne la leggerezza, il comfort e la funzionalità. Abbiamo anche lavorato a stretto contatto con un team di informatici e ingegneri elettrici per capire come elaborare la vasta mole di input provenienti dai sensori e ricavarne informazioni chiare e facili da comprendere”.

Un sonno di qualità è un elemento assolutamente fondamentale per il benessere fisico e mentale: gli esperti non si stancano di sottolineare che un buon sonno può aiutare a proteggere da stress, infezioni, disturbi cardiocircolatori e renali, diabete e ipertensione. Diversi studi, inoltre, hanno correlato il sonno a maggiore acume mentale e migliori abilità cognitive. Ed è per questo che, negli ultimi anni, l’“industria del sonno” ha vissuto un vero e proprio boom, toccando quota 29 miliardi di dollari di fatturato annuo nel 2017. 

Un pigiama a base di polimeri

Il pigiama smart – nome in codice: Phyjama – è stato realizzato con un processo chiamato deposizione di vapore reattivo: “Questo metodo”, dice ancora Andrew, “permette di sintetizzare un polimero e contemporaneamente di depositarlo direttamente sul tessuto in modo che formi vere e proprie componenti elettroniche o addirittura sensori integrati. A differenza di altri dispositivi elettronici indossabili, le pellicole di polimeri realizzate in questo modo non temono il lavaggio e l’asciugatura e sono altamente resistenti a tutte le sollecitazioni meccaniche cui sono sottoposti i tessuti durante la produzione degli indumenti”.

I sensori all’interno del pigiama sono interconnessi tramite sottili fili d’argento tessuti direttamente nel cotone, e si convogliano verso una scheda elettronica uguale per forma e dimensioni a un comune bottone. I dati, dopo essere stati raccolti, sono inviati via Bluetooth allo smartphone, dove un’app li raccoglie, li elabora e li presenta all’utente.

Tra due anni sul mercato

Il team di Andrew ha testato il pigiama su un gruppo di volontari, certificando l’attendibilità dei dati raccolti dai sensori: il prodotto è attualmente in fase di prototipazione e in attesa di brevetto. Stando alle stime dei suoi inventori, arriverà sul mercato tra un paio d’anni a un prezzo compreso tra 100 e 200 dollari. L’équipe sta lavorando per estendere la tecnologia ad altri dispositivi indossabili in grado di monitorare la postura durante la camminata e inviare messaggi di allerta in tempo reale per prevenire le cadute.

Via: MedicinaDigitale.it

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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