Più belli, ma non più sani

Migliora la silhouette, ma non riduce i rischi cardiovascolari e di diabete legati all’obesità. Questa è la sola efficacia della liposuzione effettuata per rimuovere il grasso addominale in eccesso, secondo uno studio clinico della Washington University di St. Louis, pubblicato sul New England Journal of Medicine.“Abitualmente a un eccesso di grasso addominale si associa una minore capacità dell’insulina di regolare il metabolismo del glucosio e del grasso, un rialzo dei valori pressori e uno stato d’infiammazione cronico. Tutte alterazioni queste che possono condurre velocemente all’insorgenza di gravi malattie come il diabete di tipo II, l’infarto del miocardio e l’ictus cerebrale”, spiega Luigi Fontana, coautore dello studio coordinato da Samuel Klein, della Washington University in St.Louis. Con lo studio in esame si è perciò voluto verificare se l’asportazione chirurgica di un’intera zona di grasso fosse anche una misura idonea a ridurre le complicazioni tipicamente connesse all’obesità. “L’esperimento da noi condotto”, va avanti Fontana, “dimostra che l’efficacia della liposuzione è limitata a una finalità di tipo estetico. L’unica perdita di grasso valida a garantire una riduzione del rischio cardiovascolare è quella derivante da un bilancio energetico negativo, ottenibile grazie a una dieta ipocalorica ricca di nutrienti, associata a un costante esercizio fisico”. Come dire che non esistono scorciatoie per stare bene in salute, e men che meno una valida alternativa può essere la liposuzione. “Numerosi studi hanno dimostrato che se i pazienti avessero perso con la dieta la medesima quantità di grasso da noi rimossa con la liposuzione”, afferma Klein, “che è risultata pari al 20 per cento della loro massa grassa totale, avrebbero ottenuto spiccati miglioramenti dell’insulino-resistenza e dei maggiori fattori di rischio cardiovascolari”. Per lo studio i ricercatori hanno arruolato 15 donne, da ritenersi obese perché con un indice di massa corporea superiore a 30, di cui otto con una normale tolleranza glucidica e sette affette da diabete di tipo II. I ricercatori hanno osservato le donne prima dell’intervento e a distanza di 10-12 settimane dalla liposuzione, raccomandando loro di mantenere costante la dieta e l’abituale stile di vita. Questo allo scopo di valutare gli effetti di una riduzione di grasso dovuta esclusivamente a una liposuzione e non a un mutamento nel bilancio energetico. Hanno poi asportato gran parte del grasso addominale sottocutaneo, ovvero quello che copre i muscoli addominali, ma non quello viscerale, cioè quello “profondo” che si localizza al di sotto dei muscoli, tra gli organi dell’addome.“A questo punto abbiamo misurato”, conclude lo studioso, “la sensibilità all’insulina del fegato, del muscolo e del tessuto adiposo per mezzo di una sofisticata metodica, chiamata “clamp euglicemico iperinsulinemico” che, mediante infusione costante di glucosio, dosi crescenti d’insulina, e altri traccianti non radioattivi, permette di valutare in maniera accurata la resistenza dei tessuti all’azione dell’insulina. Abbiamo anche misurato i livelli di colesterolo, dei trigliceridi, la pressione arteriosa e i principali markers infiammatori. E il risultato è stato sorprendente: nessuna delle variabili prese in considerazione risultava migliorata dopo l’intervento di liposuzione”. Una brutta notizia, dunque, per chi pensava che con un solo intervento si potessero ottenere due risultati: migliorare l’aspetto estetico e la propria salute.

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