Polio, cresce l’allarme in Nigeria

L’Organizzazione mondiale della sanità ha esortato la Nigeria a continuare il programma di prevenzione contro la poliomielite, nonostante il recente manifestarsi di un focolaio della malattia sia stato direttamente collegato al ceppo virale contenuto nel vaccino utilizzato nel paese. Ad oggi sono 69 i bambini nel nord del territorio colpiti da paralisi. I funzionari dell’Oms, preoccupati che quanto successo possa indurre la popolazione ad abbandonare le cure, hanno però ribadito che questa forma di prevenzione resta ancora uno strumento d’intervento essenziale.

La poliomielite, o paralisi infantile, può essere causata da tre tipi di virus che attaccano i tessuti nervosi e distruggono i neuroni motori, portando danni irreversibili. “La Nigeria, insieme a India, Pakistan e Afghanistan, è uno dei paesi dove la poliomielite è ancora endemica”, ha dichiarato Oliver Rosenbauer, componente dello staff del Polio Eradication Initiative dell’Oms: “In altre aree del pianeta dove la situazione è sotto controllo si è potuto passare alla somministrazione di una forma inerte del virus, tramite iniezione. In Nigeria, invece, è ancora indicato il ricorso al vaccino per via orale, non solo perché meno costosa ma perché più efficace per bloccare la diffusione della malattia là dove il virus è ancora wilde type (a genotipo naturale, antecedente cioè al cambiamento che segue spesso la terapia antivirale)”.

Nel primo caso, infatti, la terapia protegge il sangue e il sistema nervoso ma non stimola la produzione di anticorpi nello stomaco. Questo significa che chi viene vaccinato può essere comunque un vettore della malattia e, anche se immune, può diffonderla per trasmissione oro- fecale. Il vaccino per via orale, invece, utilizzato dove il virus è wilde type (il ceppo meno pericolo), stimola direttamente la produzione di anticorpi nell’intestino. Secondo Rosenbauer un fattore determinante nella manifestazione dell’attuale epidemia è stata l’interruzione del programma di vaccinazione nel biennio 2003-2004, a seguito delle denunce contro il vaccino avanzate da alcuni leader religiosi. L’Oms sta collaborando, così, insieme l’Unicef nell’incoraggiare la Nigeria a riprendere nel modo più tempestivo e radicale possibile una nuova strategia di prevenzione a favore della popolazione infantile. (l.s.)

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