Così i nostri polmoni recuperano i danni del fumo

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Da oggi chi vuole smettere di fumare ha una motivazione in più per farlo. Oltre a non peggiorare ulteriormente il proprio stato di salute, infatti, c’è anche la possibilità di riparare almeno in parte i danni provocati dal fumo. Grazie all’abilità, finora rimasta sconosciuta, dei nostri polmoni. A riferirlo è uno studio dei ricercatori del Wellcome Trust Sanger Institute e dell’University College London, secondo cui smettere di fumare non solo può prevenire la comparsa di ulteriori mutazioni genetiche che aumentano il rischio di sviluppo del tumore al polmone, ma può dare ai polmoni la possibilità di recuperare almeno in parte i danni causati dal tabacco. Ovviamente, se si rinuncia per sempre alle sigarette. Lo studio è stato pubblicato su Nature.

I danni permanenti del fumo

Studi precedenti avevano già dimostrato che coloro che smettono di fumare riducono il rischio di insorgenza di tumore quasi dal giorno stesso in cui decidono di farlo. Tuttavia, finora la comunità scientifica ipotizzava che ciò fosse dovuto semplicemente al fatto che venivano evitate ulteriori mutazioni genetiche causate dal fumo. Nel nuovo studio, infatti, è emerso che la stragrande maggioranza delle cellule prelevate dalle vie aeree di un fumatore era mutata, con gruppi di cellule che contenevano addirittura fino a 10mila alterazioni genetiche. Queste, spiegano i ricercatori, possono essere paragonate a mini bombe a orologeria, che da un momento all’altro potrebbero scoppiare, scatenando il carcinoma polmonare.

Le cellule indenni che curano i polmoni

Tuttavia, dallo studio, che ha preso in esame un piccolo campione – 16 persone (di cui 3 bambini, 4 non fumatori, 6 ex-tabagisti e 3 fumatori regolari) – è emerso che una percentuale di cellule era rimasta illesa dagli effetti negativi del fumo. E sono proprio queste cellule, che funzionano come una sorta di “bunker”, a dare la possibilità ai polmoni di curarsi: da queste, infatti, ne crescono altre geneticamente “sane” che andranno a sostituire quelle danneggiate dal fumo. Infatti, negli ex tabagisti è stato osservato che fino al 40% di cellule polmonari erano identiche alle cellule di chi non aveva mai fumato. “Eravamo totalmente impreparati a questa scoperta”, ha spiegato alla Bbc News l’autore dello studio Peter Campbell. “Esiste una popolazione di cellule che, come per magia, ricostruiscono il rivestimento delle vie aeree”.

(Foto: LRI EM Unit)

Non è mai troppo tardi per smettere

E una delle cose più sorprendenti è che il loro effetto è stato riscontrato anche in chi era un fumatore incallito. “Abbiamo osservato che in coloro che avevano smesso di fumare, anche dopo 40 anni, era presente una rigenerazione delle cellule rimaste totalmente indenni dall’esposizione al tabacco”, precisa l’esperto. I ricercatori, tuttavia, invitano alla cautela: lo studio, infatti, si è concentrato solo sulle vie aeree principali anziché su strutture più piccole (gli alveoli), dove arriva l’ossigeno dall’aria che respiriamo. “È un’idea davvero motivante che le persone che smettono di fumare possano ricevere un doppio vantaggio, ovvero prevenire ulteriori danni del fumo alle cellule polmonari e dare ai loro polmoni la possibilità di bilanciare alcuni dei danni già esistenti grazie alle cellule sane”, ha concluso Rachel Orritt del Cancer Research del Regno Unito.

Riferimenti: Nature

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