Categorie: Spazio

Pronto Luca? Parmitano risponde dallo Spazio

“Benvenuti a bordo”. Luca Parmitano, risponde a una cosiddetta inflight call, cioé a una chiamata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova da un paio di mesi (e ci rimarrà per altri quattro). E, come se stesse facendo una telefonata dal salotto di casa sua, ci racconta della sua avventura e dei suoi progetti per il futuro. A questo proposito, una cosa è certa: l’astronauta catanese “ha ancora fame” di nuove conquiste, missioni e sfide: “Ho solo trentasei anni e il mio futuro è aperto: mi aspetto ancora tante possibilità”. 

Come vi avevamo raccontato, Parmitano è stato il primo italiano a passeggiare nello Spazio (purtroppo la sua seconda Eva – Extra Vehicular Activity – è stata interrotta a causa di una perdita di acqua nel casco). Ma, passeggiata a parte, quando si orbita quattrocento chilometri al di sopra della superficie terrestre, racconta l’astronauta, “è praticamente una prima volta per qualsiasi cosa. A breve, per esempio vedrò per la prima volta l’Htv, l’astronave giapponese in arrivo questa settimana. E assisterò a un grapple (la manovra con cui si afferrano degli oggetti dalla Stazione, nda), anche se non sarò io l’operatore principale. Se ci dovesse essere un’altra occasione, mi piacerebbe compiere in prima persona una manovra di questo tipo. Sarebbe la prima volta per un europeo, ma non è questo l’importante: quello che conta è acquisire questa capacità. In ogni caso, spero che nei mesi in cui resterò a bordo continuerò a far bene il mio lavoro”. 

Cosa succederà dopo, invece? Una volta tornato sulla Terra, Parmitano prima di tutto abbraccerà la famiglia e si farà una doccia (lavarsi a gravità zero non è il massimo del comfort). E poi si dichiara pronto a ripartire: “Tutte le missioni in programma per il futuro hanno un fascino intrigante particolare. La colonizzazione di Marte, per esempio. O l’idea di catturare un asteroide con un’astronave e riportarlo indietro, che ha del fantascientifico, ma è possibile. E anche tornare sulla Luna. Sarei volontario per qualsiasi di queste esplorazioni e sarò ben felice di essere a bordo di una nuova astronave per supportare i programmi dell’Asi (Agenzia Spaziale Italiana) e dell’ Esa (Ente Spaziale Europeo)”. 

Parmitano ci ha anche raccontato qualche curiosità relativa alla sua vita a bordo: “Ho quasi terminato la mia scorta di cibo italiano. Mi è rimasta solo una lasagna, che mangerò una domenica per ricordarmi i pranzi sulla Terra, e un tiramisù. Ma probabilmente la lascerò a Karen (Nyberg, l’astronauta in orbita con Luca, nda), particolamente golosa di questo dessert”. 

Alla fine della conversazione, abbiamo chiesto a Luca di darci una piccola dimostrazione della microgravità. Ha sorriso, confessando che l’assenza di gravità gli crea qualche problema, “perché sono molto disordinato e tendo a lasciare gli oggetti dove capita”. Ed è difficile trovarli, dato che potrebbero finire praticamente dappertutto. “Ma confesso che la gravità non mi manca affatto”, ha concluso. Non è difficile credergli, vedendolo levitare in aria con le gambe incrociate e l’espressione beata. E, nel suo caso, non c’è trucco. 

Via: Wired.it

Credits immagine: Luca Parmitano/Facebook

 

Sandro Iannaccone

Giornalista a Galileo, Giornale di Scienza dal 2012. È laureato in fisica teorica e collabora con le testate La Repubblica, Wired, L’Espresso, D-La Repubblica.

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