Quando la parola è sulla punta della lingua

Tutti, almeno una volta, abbiamo esclamato: “ce l’ho sulla punta della lingua!” non riuscendo a ricordare un nome o una parola. Uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Psychology dà ora una spiegazione scientifica al problema: l’impasse è causata dalla debolezza dei legami che la nostra memoria instaura tra l’informazione semantica contenuta in una parola e il suono a essa equivalente. Secondo gli psicologi del Pomona College negli Stati Uniti, infatti, si possono distinguere due livelli nel processo di recupero di un termine nella memoria. Un primo in cui si seleziona la parola da utilizzare per esprimere il pensiero, e un secondo in cui il cervello ricerca il codice vocale che corrisponde al termine scelto. Per dimostrare la consequenzialità dei due momenti, i ricercatori hanno coinvolto 108 volontari che sono stati sottoposti a un test di cultura generale. E hanno così osservato che la maggioranza di risposte corrette veniva data quando nella formulazione della domanda era utilizzato un termine assonante con quello esatto della soluzione. Confermando quindi che un aiuto fonologico permette alle persone di uscire da questa situazione frustrante. (a.c.)

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