Per stimare l’età del nucleo terrestre, alcuni geologi della Macquarie University di North Ryde (Australia) hanno preso in considerazione un fattore nuovo: il gigantesco impatto del meteorite da cui sarebbe originata la Luna. Lo studio, pubblicato su Nature, annulla le divergenze di età emerse nei calcoli precedentemente effettuati con gli isotopi radioattivi. Gli isotopi prodotti nella scomposizione dei metalli nel nucleo terrestre sono utilizzati come orologi atomici per risalire indirettamente al momento in cui il centro della terra si è separato dal guscio esterno. Tuttavia due isotopi, quello di afnio-tungsteno e quello di uranio-piombo, forniscono risposte differenti sui tempi della formazione del pianeta. La tesi avanzata dagli scienziati, che eliminerebbe le divergenze, è quella di tener conto dell’effetto del gigantesco impatto con la Terra di un oggetto di enormi dimensioni. Questo scontro avrebbe contribuito alla formazione del nostro satellite e dell’ultimo dieci per cento della massa del pianeta, cambiando anche le condizioni del nucleo. L’isotopo afnio-tungsteno, secondo la ricerca, rappresenta la prima fase del processo di creazione del nucleo. Successivamente gli effetti sismici provocati dall’impatto avrebbero prodotto uno stato di ossidazione che ha portato alla comparsa di metalli sulfurei. Attraverso la loro naturale e rapida dissoluzione si sarebbe quindi arrivati all’era più giovane, quella indicata agli isotopi di uranio-piombo. (a.c.)
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