Categorie: Salute

Quel legame tra cancro e Alzheimer

Le persone anziane malate di Alzheimer hanno minori probabilità di ammalarsi di cancro, e allo stesso modo i malati di cancro sono meno predisposti ad essere colpiti anche da Alzheimer invecchiando. Ad affermarlo è uno studio, pubblicato su Neurology, che ha indagato il collegamento tra le due malattie, tipiche dell’età più avanzata, con l’obiettivo futuro di sviluppare trattamenti per entrambe e di facilitare la diagnosi. 

Il numero di casi di Alzheimer e cancro aumentano esponenzialmente con l’invecchiare della popolazione, in particolar modo dopo i 65 anni. Oltre all’età alla quale si presentano, le due malattie condividono anche alcuni meccanismi molecolari, come spiegano i ricercatori, guidati da Massimo Musicco dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr (Itb-Cnr)

Per capire più a fondo il legame tra le due malattie, gli scienziati hanno arruolato un campione di oltre 200mila persone dell’età di 60 anni o più, provenienti dal nord Italia, seguiti per un totale di sei anni, registrando la comparsa delle due patologie. Durante il periodo considerato, 21.451 di queste si sono ammalate di cancro e 2.832 sono state colpite da Alzheimer; 161, invece, hanno sviluppato entrambe le malattie. Un dato che ha stupito i ricercatori: secondo i calcoli basati sull’età e il genere dei partecipanti, tra i malati di cancro si sarebbero dovuti registrare 246 casi di Alzheimer mentre tra le persone colpite dalla malattia neurodegenerativa si sarebbero dovuti registrare 281 casi di cancro.

I 161 casi di cancro associato alla malattia neurodegenerativa rappresentano quindi un numero molto diverso da quello che si aspettavano i ricercatori. E’ come se, spiegano gli scienziati, il rischio di cancro si fosse ridotto del 43% per le persone con Alzheimer, mentre quello della malattia neurodegenerativa sia calato del 35% nelle persone malate di cancro.

“Una possibile correlazione tra le due malattie”, spiega a Galileo Musicco “è questa: il cancro esalta la riproduzione incontrollata delle cellule, con geni che favoriscono il recupero e la riparazione di quelle danneggiate e portano allo sviluppo del tumore. L’Alzheimer ha un meccanismo esattamente contrario, in quanto si verifica l’incapacità di risolvere la degenerazione delle cellule nervose, che hanno una spinta riproduttiva minima. Dal punto di vista patogenetico, dunque, le due malattie sono opposte”, e questo potrebbe in parte rendere ragione di quanto scoperto nello studio. 

Malgrado la connessione osservata, concludono gli ricercatori, l’attenzione alle diverse patologie va mantenuta alta, perché a volte alcune malattie possono presentarsi insieme, e diagnosticarle non è sempre semplice. Spesso, infatti, la comparsa di nuovi sintomi viene interpretata come una conseguenza della malattia già diagnosticata, e nel caso del cancro, per esempio, di frequente si pensa che gli effetti collaterali che colpiscono la memoria siano solo ripercussioni della chemioterapia.

Riferimenti: Neurology Doi: 10.1212/WNL.0b013e31829c5ec1 

Credits immagine: caravinagre/Flickr

 

Eleonora Degano

Est modus in rebus (forse)Con alle spalle la maturità classica e una laurea in Biologia e biodiversità degli ecosistemi, ha frequentato il Master in Giornalismo Scientifico Digitale alla SISSA di Trieste. Fotografa amatoriale, lettrice seriale, ogni occasione è buona per fare le valigie e partire. Quando è ispirata scrive di scienza (e non solo) sul suo blog.Su Twitter è @Eleonoraseeing.

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