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Rhinorex, il Cyrano dei dinosauri

Settembre il mese della paleontologia, o almeno questo è quello che sembra leggendo le notizie delle ultime settimane in cui, il dinosauro più grande prima e il primo dinosauro nuotatore poi, hanno attirato l’attenzione degli amanti dei grandi rettili del passato, che oggi, grazie all’articolo pubblicato sulla rivista Journal of Systematic Palaeontology, si trovano a dover fare i conti con un nuovo arrivato: il Rhinorex condrupus, il dinosauro con il naso più grande mai scoperto, ritrovato dai paleontologi della North Carolina State University e della Brigham Young University.

Rinvenuto in Utah all’inizio degli anni ’90, dai ricercatori Terry Gates e Rodney Sheetz, l’unico esemplare di “Re Naso” – questa la traduzione del nome latino assegnatogli – ha aspettato più di due anni per essere recuperato completamente dall’arenaria ed esaminato. “Avevamo quasi tutto il cranio, il che era meraviglioso, ma” ricorda Gates, “estrarlo è stato come scavare un teschio di dinosauro da un vialetto di cemento”.

Il Cyrano dei dinosauri, vegetariano come tutti i membri della famiglia degli adrosauri, a cui appartiene, era lungo poco più di 9 metri, pesava quasi 4 tonnellate ed è vissuto circa 75milioni di anni fa, durante il Cretaceo Superiore, in zone paludose a 80 chilometri dalla costa (in quello che è attualmente il territorio dello Utah). Per i due paleontologi non si è trattato del primo ritrovamento di adrosauri, anzi, come conferma lo stesso Gates: “avevamo trovato altri adrosauri, ma a 300 chilometri più a sud”.

Le apparenze tuttavia ingannano, infatti, secondo gli scienziati, alle dimensioni nasali da primato non corrispondeva un fiuto altrettanto degno di nota. “Forse il naso del Rhinorex”, spiega Gates, “fungeva da richiamo per gli altri esemplari della sua specie o, più semplicemente, gli era d’aiuto per rompere le piante di cui si nutriva”.

Riferimenti: Journal of Systematic Palaeontology Doi: 10.1080/14772019.2014.950614

Credits immagine: Julius Csotonyi 

Davide Bilancetti

Nonostante maturità e laurea scientifiche, ho sempre avuto un debole per il giornalismo ed in particolare per quello scientifico. La laurea in biotecnologie, scelta quasi per caso una sera d’estate, mi ha confermato la doppia passione per scienza e comunicazione. Così negli anni ho cercato di scrivere in tutti i modi, dal giornale della scuola alla webzine di fumetti, fino a quando, ancora una volta in una sera d’estate, ho letto del Master in giornalismo scientifico di Roma, capendo di aver trovato la strada da percorrere e che finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno.

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