Rifiuti connection

Con un business da 27 miliardi di euro e un totale di oltre 17 mila infrazioni, il traffico illecito dei rifiuti da dieci anni a questa parte riguarda ormai tutta l’Italia. Sono ben 18, infatti, le regioni interessate, fatta eccezione per il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta. È quanto emerge dal dossier “Rifiuti S.p.a, radiografia dei traffici illeciti” elaborato da Legambiente e dal comando Carabinieri tutela ambiente e presentato oggi a Roma in occasione del decennale del Rapporto Ecomafie. Dal 1994 al 2003 sono cinque al giorno i reati registrati, per il 39 per cento concentrati nelle regioni dove è presente la mafia, cioè Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. Ma il problema non è solo del Sud: in tutta Italia sono 22 le procure impegnate ad indagare e 12 di esse si trovano proprio al Nord. In 32 indagini condotte negli ultimi tre anni sono stati arrestati 200 trafficanti e denunciati 647, con il coinvolgimento di oltre 190 aziende. Un grande mercato, insomma, con tutti i tipi di rifiuti, dai fanghi di depuratori industriali ai residui di concerie, dai rifiuti solidi urbani a quelli radioattivi passando per le banconote triturate della Banca d’Italia. E con tanto di tariffario: per ogni tipologia di rifiuti trattati e per ogni passaggio il prezzo varia tra 1 e 50/60 centesimi di euro. (r.p.)

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